Calcio C, Regini: il Vasco del Rimini suona la carica

Vado al massimo, vado a gonfie vele. Se c'è un Vasco che negli ultimi giorni sta facendo parecchio discutere i tifosi biancorossi per il concerto allo stadio Romeo Neri in programma il 2 giugno, intanto c'è n'è un altro che martedì sera ha conquistato anche i più scettici: Regini. Il difensore santarcangiolese classe ’90 infatti è stato il migliore in campo nella trasferta di Sassari, gara in cui il Rimini non è riuscito a vincere ma perlomeno è tornato a collezionare un clean sheet dopo tre turni. Vasco Regini, viste le assenze e gli acciacchi vari, per la prima volta in stagione è stato schierato nel ruolo in cui rende meglio, al centro della difesa. Aveva già giocato in una posizione analoga nel 3-5-2, un'interpretazione leggermente differente ma comunque più incline alle sue attuali caratteristiche. «Da braccetto sono sceso in campo in Coppa e contro l'Imolese in campionato, a Sassari per la prima volta sono stato schierato centrale nella difesa a quattro. Io teoricamente in estate sono arrivato a Rimini per giocare lì e in carriera le stagioni in cui mi sono espresso meglio sono proprio quelle in cui sono stato utilizzato come difensore centrale, mi ricordo quella in B con Sarri ma anche in A ho disputato partite di livello. Diciamo che è un po' il filo conduttore quello di iniziare centrale e poi essere spostato terzino, di fatto mi sono sempre applicato ma la gamba adesso non è più quella di un tempo. A Reggio ho giocato otto volte, sempre come centrale, così come nelle ultime stagioni. Sento miei comunque entrambi i ruoli, anche se adesso il terzino non lo interpreto più come una volta, quando mi spingo in avanti però cerco di metterci il massimo della qualità». Regini accoglie di buon grado il pari conquistato in Sardegna. «Una trasferta agrodolce, la sensazione è che con un po' più di fortuna e coraggio avremmo anche potuto vincere, così come perdere. Le occasioni le abbiamo avute entrambi, il pareggio è anche giusto ma guardando il risultato delle altre avversarie c'è un po' di rammarico. Comunque tra il colpo di testa di Pietrangeli, il tiro di Biondi, il palo di Sandri e le conclusioni di Santini, insomma ci sono stati anche i presupposti per il blitz». La Torres però a tratti ha messo in seria difficoltà il Rimini. «Loro venivano da tre sconfitte e sono vicini al marasma play-out, quindi sono partiti forte mentre il nostro non è stato lo stesso approccio visto ad esempio ad Alessandria o anche in altre trasferte. Loro hanno fatto solo maggiore volume. Comunque ci siamo difesi bene, abbiamo rischiato il giusto ed è mancato l'episodio davanti. Fondamentale è non perdere». Ora il Rimini è chiamato a un'inversione di tendenza in casa per consolidare i play-off. «Serve un cambio di marcia, mancano quattro gare al Neri e dipende tutto da noi. Non pensiamo solo al decimo posto, possiamo anche ambire a qualcosa di più. Dobbiamo riprenderci, serve una serie di buone partite e ne siamo capaci».