Calcio C, il Rimini svolta con gli assist di Regini

Nonostante siano stati girati tanti film di successo, uno su tutti “Ritorno al futuro”, la possibilità di tornare indietro nel tempo è ancora impossibile. Vasco Regini sa bene che non ha più il passo di quando aveva 18 anni, ma nel ritorno alla vittoria dei biancorossi il difensore romagnolo ci ha messo per la prima volta in questo campionato il suo zampino. Detto che non è mai stato un assist-man neanche negli anni d’oro della serie A, Regini con il suo cross perfetto ha permesso a Biondi di pareggiare una partita che a Fermo si era indirizzata malissimo: «È stata la ciliegina sulla torta, una bella soddisfazione anche per me. All’inizio di stagione giocavo sempre, poi il minutaggio è calato quindi il mio assist stagionale fa ben sperare e sono contento perché è servito a dare la scossa per ribaltare il punteggio».
Un minuto e venticinque secondi per riscrivere la storia e tornare a sorridere.
«Una gioia incredibile vedere segnare Mencagli, una vera e propria liberazione perché venivamo da un momento negativo, erano tre partite che non vincevamo (434 minuti addirittura il digiuno da gol, ndr). Già soltanto l’idea che la Fermana ci avrebbe sorpassato in classifica ha fatto salire la rabbia, abbiamo mostrato voglia di rivalsa ed è andata bene».
Sull’episodio contestatissimo del penalty fischiato alla Fermana Regini va controcorrente.
«Andrea ha fatto di tutto per non prendere la sfera con la mano ma il braccio è un pelo largo, c’era uno spazietto tra corpo e mano. L’intenzionalità non c'era però non mi sento di dire che fosse inesistente, in serie A sono rigori che magari con il Var assegnano».
Regini è uno di quei giocatori dal curriculum invidiabile da mezza serie C e forse anche più, ma il difensore ex Empoli e Samp non ha mai spiccato per lo slancio, piuttosto il suo primo compito è sempre stato quello di chiudere gli spazi.
«Partiamo dal presupposto che io sono arrivato a Rimini per fare il centrale, poi ovvio che nasco terzino e certamente quando ero più giovane avevo più gamba. Magari sono meno costante nella spinta ma cerco di farmi apprezzare più per la fase difensiva».
Sicuramente il duello di velocità con Haveri è piuttosto impietoso ma è altrettanto impari il confronto se si mette sulla bilancia l’esperienza e l'abilità nelle letture difensive.
«Tra me e lui ci sono undici anni di differenza, da quel punto di vista lui ha un motore importante per la categoria. Se penso a quando io avevo la sua età è ovvio che anch’io ero più istintivo e irruento ma poi certi errori si correggono giocando e penso che Kevin abbia immensi margini di miglioramento, ha tutte le potenzialità per arrivare in alto».