Calcio C, Il Rimini e un pesante -12 rispetto alla passata stagione

I numeri restano negativi. Nonostante il punto rimediato contro l’Ancona le cifre stanno bocciando ancora il Rimini. Del resto non potrebbe essere diversamente: ora serve vincere anche a dispetto di una classifica che dietro si sta allungando pericolosamente.

-12 rispetto ad un anno fa

È ovvio che un simile trend, ultimo posto con 5 punti dopo 9 partite, perde sempre dinanzi ad un confronto con il cammino dell’anno scorso di questi tempi. Per il semplice motivo che nell’autunno del 2022 il Rimini filava come un Frecciarossa. Pertanto ora i biancorossi sono a -12 visto che un anno fa avevano incamerato ben 17 punti in 9 partite. Adesso questo bottino piazzerebbe la squadra di Troise al quarto posto dietro a Torres, Cesena e Pescara. È impietoso soprattutto il rendimento difensivo, appena 5 reti incassate 12 mesi fa, ben 23 invece in questo momento. L’attacco invece più o meno tiene (4 gol in meno).

Quasi sempre sotto

Il problema costante del Rimini è che va sempre sotto, vede sempre la partita mettersi in salita. È il piano peggiore per chi ha problemi di varia natura. Poi è vero che nelle uniche due volte in cui Gigli e compagni sono andati sopra (a Sassari con la Torres e nel derby di Cesena) hanno perso ugualmente. Però per chi in questo momento viaggia con il freno a mano tirato, andare sempre in svantaggio è quanto mai deleterio. Così 7 volte su 9 il Rimini è stato costretto a rincorrere e quasi sempre per colpa del primo tempo.

Alzare il muro nel 1° tempo

E qui si entra nell’argomento successivo, cioè la predisposizione ad andare all’intervallo quasi mai con la porta inviolata. È capitato soltanto una volta, a Pescara contro il Pineto, anche se poi non servì per portare a casa almeno un punto. Ben 8 volte su 9 il Rimini ha dovuto raccogliere la palla nella propria porta prima del duplice fischio.

Insomma ci sono due-tre situazioni costanti nell’attuale rendimento deficitario della squadra di Troise che se messe a posto porterebbero sicuramente benefici importanti.

Come è lontano quel 14 marzo

L’ultima volta che il Rimini è tornato sotto la doccia senza gol al passivo è successo il 14 marzo scorso a Sassari. Un pareggio serale a reti inviolate per la serie che sono 16 partite consecutive che i biancorossi incassano almeno una rete. Nel conto ci va pure la trasferta di Pontedera del maggio scorso valevole per i play-off.

Da notare anche che parecchi dei 23 gol subiti sono arrivati o nel primo quarto d’ora, o poco prima dell’intervallo, o in zona Cesarini. Un po’ come dire che ci sono fasi della partita dove si stacca l’interruttore al di là dei meriti altrui, soltanto a Cesena le reti sono arrivate nel mezzo del match. Il Rimini tende ad essere più attento nelle fasi centrali.

La regolarità dell’attacco

Il volto migliore del Rimini rimane sempre quando deve segnare. Perché più o meno sono sempre gli stessi a farlo, basti pensare che solo Gigli, Marchesi e Cherubini hanno segnato gol “diversi”. Per il resto non si può prescindere dai vari Morri, Ubaldi, Capanni e Lamesta che stanno dimostrando di avere colpi importanti. E con l’Ancona è arrivato anche il primo bersaglio dagli undici metri grazie a Morra che si è dimostrato freddo nello spiazzare Perucchini.

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