Calcio C, Geria e la rabbia del Rimini: “Il gol annullato? Mica giochiamo a dama...”

A mente fredda fa ancora più male ma c’è anche tanta voglia di guardare avanti. Il Rimini al Massimino è stato abbondantemente penalizzato dagli episodi arbitrali nel finale di gara che hanno spento i sogni di gloria chiamati finale di Coppa: prima il rigore non concesso a Lamesta, poi al 98’ il gol regolarissimo annullato a Gorelli per un fallo inesistente. Il direttore generale Giuseppe Geria non può che confermare tutta l’amarezza. «Siamo delusi sotto tanti aspetti, non solo per gli episodi ma anche per il metro di giudizio. Tra i due il rigore è quello più clamoroso perché l’entrata su Lamesta è in grandissimo ritardo. Per quanto riguarda il gol annullato, parliamo di un corpo a corpo e un minimo di contatto c’è, d’altro canto è una partita di calcio e non di dama».

La società non scriverà due righe alla Lega Pro per il disastroso arbitraggio di Galipò: «Non faremo nulla, a fine gara abbiamo cercato un confronto per chiedere di non esagerare con le sanzioni (sia Delcarro sia Morra sono stati espulsi dalla panchina per proteste vibranti, ndr)».

Magari l’intervento del Var, previsto per i prossimi play-off e play-out di Serie C, sarebbe stato risolutivo. «Probabilmente sarebbe stato provvidenziale, peccato».

Sulla possibilità che l’arbitro non abbia avuto coraggio, di fronte a 20.000 spettatori, di mandare la sfida ai supplementari per un gol all’ultimo secondo il direttore generale è un’ipotesi che sente di non scartare: «Il contesto può avere influito ma preferisco pensare più ad errori umani. Comunque dobbiamo fare tesoro di questa esperienza e diventare ancora più forti, eravamo in 200 contro 20.000 ma i nostri tifosi si sono fatti sentire».

La conduzione arbitrale non è stata l’unica cosa che Geria si sente di contestare: «Dopo il 2-0 di Castellini i palloni sono spariti, il gol tra l’altro ha portato via almeno tre minuti di festeggiamenti».

Qualche recriminazione anche sulla prestazione dei biancorossi, che però non hanno sfigurato: «L’avvocato Agnelli diceva sempre che una cosa fatta bene si può fare meglio. Quindi sicuramente anche noi avremmo potuto fare di più. Ultimamente capita spesso di andare sotto e di ribaltare le partite, forse questa volta ci siamo un po’ cullati per il gol segnato all’andata. Non possiamo pensare di gestire, dobbiamo accelerare prima. Sicuramente comunque sull’1-0 nella ripresa la partita sembrava indirizzarsi verso la nostra parte: noi eravamo in crescita e il Catania non ce la faceva più, non so come avrebbero affrontato i supplementari. Per questo quelle decisioni ci fanno ancora più rosicare».

All’andata il Catania (e i tifosi sui social hanno continuato a farlo anche in queste ore) lamentò una posizione irregolarità di Delcarro prima del gol di Lamesta: «Il fermo immagine che abbiamo in possesso evidenzia come il gol fosse buono, me l’ha detto anche Grella (amministratore delegato del Catania, ndr). Loro sono stati troppo molli e a suo parere anche il portiere aveva sbagliato il tempo dell’uscita».

Non potendo tornare indietro, ora la concentrazione va sul campionato e il Rimini adesso mette nel mirino la trasferta di Lucca consapevole di dover difendere la posizione play-off. «Dobbiamo voltare pagina. La rabbia va trasformata in grinta e agonismo: non penso ci saranno ripercussioni anche perché la prestazione di fronte a un pubblico numeroso non è stata così negativa, poi ovvio che non possiamo accontentarci e dobbiamo essere più cinici e determinati. Pensare prima alla salvezza? Dobbiamo tenere la posizione di classifica, adesso siamo in salute e per noi sarebbe un grande traguardo».

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