Calcio C, Capanni e un Rimini ferito nell’orgoglio: “Il derby ci ha lasciato tanta rabbia”

Autostima e maggiore cattiveria. Gabriele Capanni è stato uno dei pochi a salvarsi dalla debacle di Cesena ma si sa che un unico giocatore (o il reparto offensivo) non può sorreggere un’intera squadra. L’attaccante esterno di Città di Castello e Lamesta stanno trascinando questo fragilissimo Rimini, che viene infilato da tutte le parti. Domenica la cinquina incassata contro i bianconeri indubbiamente avrà lasciato qualche cicatrice e prima di alzare la testa bisogna tornare a commentare cosa è successo in un derby tra l’altro incanalato sui binari giusti dopo il gol fortuito ma bellissimo di Lamesta.
«L’avevamo preparata bene – racconta Capanni – studiando i loro movimenti con l’obiettivo di raccogliere il bottino pieno. Raimondi ci aveva chiesto di aspettarli ma dopo il nostro vantaggio i bianconeri hanno pareggiato troppo presto: sicuramente il ribaltone è stato pesante però la vera batosta è stato l’1-1 di Varone. A quel punto siamo andati giù di morale ed è stata durissima. Ex di turno? Ho giocato a Cesena durante la stagione del Covid quindi non ho potuto vivere appieno il calore della piazza».
Capanni non ha dubbi. Nonostante gli oltre duemila da Rimini si siano fatti sentire fortissimo i biancorossi non hanno risentito del fattore campo. «Il contesto ambientale non c’entra nulla, anzi è stato molto stimolante giocare di fronte a tutto quel pubblico».
Nel finale i riminesi hanno cantato di meritare di più alla squadra: «Li ringraziamo per il sostegno e chiediamo scusa per questa pesante sconfitta. Dovremo impegnarci ancora maggiormente».
I numeri nel calcio non sempre dicono tutto ma spesso sì: 15 gol subiti in 6 partite e peggiore difesa di tutta la serie C. Tradotto, andando avanti così per la squadra di Raimondi si prospettano molti pugni di mosche in giro per l’Italia: «Non possiamo ovviamente dare colpa ad un unico reparto ma le responsabilità sono collettive. Il calcio è fatto di tanti episodi, dovremo cercare di portarli dalla nostra parte. Sicuramente serve maggiore cattiveria e fiducia in noi stessi».
L’esterno, che ha bagnato l’esordio con un gol stupendo contro la Juventus Next Gen, è stato apprezzabile domenica perché è sceso fino a centrocampo per andare a giocare il pallone in una squadra che indubbiamente ha i reparti sfilacciati e pochissima compattezza. «Il tecnico mi ha provato in una posizione quasi da mezzala e mi piace perché ho la possibilità di fraseggiare. Io mi metto a disposizione e voglio dare una mano, sono contento per la fiducia e spero di realizzare tante reti per il bene della squadra e per rilanciarmi. Ora siamo arrabbiati e vogliamo subito rifarci sia contro il Gubbio che contro la Recanatese».