Mandorlini si sente realizzato: “Ravenna, soddisfazione incredibile”


E meno male che è stato ad un passo dal dire addio al calcio giocato dopo una lunga e gloriosa carriera. Invece Matteo Mandorlini è ancora lì, nel vivo della lotta, una sorta di garanzia per Marchionni quando c’è un risultato da difendere o un centrocampo da puntellare ma non solo. Perché nel finale thrilling di domenica, Mandorlini è tornato a segnare e il suo gol ha chiuso i conti un attimo dopo il rigore del possibile 2-2 fallito dal Bra con Lionetti.
Profeta in patria
Mandorlini è uno degli emblemi di una famiglia di calcio e di valori, che dal padre Andrea sono stati trasmessi al primogenito Davide, ora direttore sportivo del Ravenna, e poi allo stesso Matteo. «Essere tornato a vestire la maglia della mia città – racconta - con questa proprietà e in una società ambiziosa in cui mio fratello è direttore sportivo, e sta dando anima e corpo per la causa, mi ha dato una bella responsabilità. In estate ho ritrovato stimoli e motivazioni per continuare e ora ho una gran voglia di tirare fuori qualcosa in più ogni giorno. Come tutti del resto, perché in questa rosa nessuno sbaglia mai un allenamento e questo può senza dubbio rappresentare una buona base per il futuro. Detto questo, aggiungo (ride, ndr) che mi sento almeno 10 anni di meno e questo ha contribuito ad allontanare la tentazione di dire stop».
Finale a rischio
Il gol di Mandorlini a cavallo del minuto 96 ha messo il punto esclamativo dopo un pomeriggio apparentemente tranquillo ma finito poi con una dose altissima di tensione. «Vista la partita - dice Mandorlini - non doveva capitare un finale cosi, c’è stato un calo di tensione, magari di un solo minuto, ma con il rischio concreto di buttare via una partita che avevamo già vinto e con merito. Era successo in parte anche contro il Campobasso, però questa non deve essere una costante e secondo me non lo sarà. Ricordiamoci comunque che abbiamo tanti giocatori nuovi e una linea precisa va trovata con il tempo».
Poi è arrivato il suo gol e Matteo Mandorlini lo racconta così: «E’ stato il primo gol in gara ufficiale segnato nella mia città, con la maglia del Ravenna addosso e proprio sotto la curva Mero. Insomma è stato molto bello, una sensazione di incredibile soddisfazione. Arrivato a questo punto sento un po’ di responsabilità verso la proprietà e la città, segnare è sempre entusiasmante ma per il Ravenna era importante, e sempre dovrà esserlo, il risultato, che in questo modo ci ripaga dei sacrifici fatti da tutti giorno dopo giorno. Ho esultato rimediando il cartellino giallo perché mi sono tolto la maglia come già avevo fatto a Padova, quando avevo segnato dopo essere tornato da un infortunio lungo. Per come la vedo io, il gol è stato frutto della mentalità e della voglia di essere protagonista assieme ai miei compagni in quella che mi auguro possa rivelarsi una stagione importante».
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