«Certe notti sei sveglio, o non sarai sveglio mai». Parole e musica di Luciano Ligabue, che nel frangente si adattano perfettamente alla notte di venerdì scorso, quando un Benelli in visibilio quasi non credeva al secondo tempo scintillante di un Ravenna che è andato a dormire, lui e i suoi tifosi (sempre che qualcuno ci sia riuscito, con tutta l’adrenalina accumulata), in testa alla classifica. Tutti felicissimi di essere rimasti svegli dopo n primo tempo, il terzo nelle ultime tre partite, difficile. Perché crederci nonostante tutto è stato fondamentale per compiere l’impresa che ha scatenato l’entusiasmo anche della dirigenza, a cominciare dal presidente Ignazio Cipriani, sceso in campo a fine partita per abbracciare la squadra e subito oggetto dell’ovazione di tutto lo stadio. La felicità di Cipriani, che aveva con sé allo stadio anche il padre e tutti i soci del Ravenna Fc, ha rappresentato in modo eloquente l’entusiasmo generale di un momento davvero speciale per la proprietà, paragonabile solo alla conquista della Coppa Italia. Soddisfazione ovvia anche da parte del vicepresidente Ariedo Braida, comunque sempre con i piedi saldamente piantati per terra e diretto a cercare di propiziare un’ulteriore crescita da parte di tutte le componenti del Ravenna: «Dopo un brutto primo tempo abbiamo fatto un secondo tempo esaltante, non c’è dubbio. Dobbiamo prendere comunque le cose un po’ come vengono adesso, siamo ancora immaturi per certi versi però è vero che questi risultati ci aiutano senza dubbio a crescere».
Gli schemi di Marchionni
Per la seconda volta in sei giorni, il Ravenna ha rimontato e vinto la partita passando allo schema con il trequartista e due punte, già visto a tratti nella passata stagione con Guida invece di Spini, come è appena successo. Si tratta evidentemente di un’arma aggiuntiva per Marchionni, da utilizzare per sbloccare una partita oppure, come nelle ultime gare, per rimontare e magari anche vincere. Nel dopo partita con il Perugia, il tecnico giallorosso non ha nascosto la sua grande soddisfazione ma anche qualche riflessione dovuta alle difficoltà incontrate nel primo tempo: «Abbiamo vinto grazie ad un secondo tempo da grande squadra. Nell’intervallo avevo visto i ragazzi consapevoli di poter ribaltare la partita, ma nella prima frazione abbiamo preso gol ancora alla prima opportunità e su una situazione leggibile. Quel primo gol al passivo somiglia molto a quello incassato sabato scorso, sul secondo invece abbiamo lasciato un giocatore troppo solo. Però adesso è anche giusto godersi il momento e pensare positivo per avere ribaltato il risultato contro una squadra indubbiamente forte. Siamo consapevoli di quello che possiamo fare, lo eravamo prima e a maggior ragione anche dopo questa gara. Ho messo Okaka per tenere la palla su».
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