Il Ravenna scende subito dal trono ma questo inizio è più che incoraggiante

Fino alle 13.30 di ieri il neopromosso Ravenna è stato appaiato all’Arezzo in testa alla classifica del Girone B. Poi, sotto 2-0, i toscani hanno ribaltato la Juve Next Gen, trovando il gol del 2-3 su rigore al 95’. Non è questo un problema per il Ravenna, che per un po’ di tempo aveva visto una ciliegina sulla torta di un buon primo mese di campionato.
Soddisfacente
Detto questo, visto che il calendario aveva messo il Ravenna di fronte a una formazione non di prima fascia (Campobasso) e ad altre tre neopromosse (Forli, Bra, Guidonia), molti avevano sperato in un avvio comunque lanciato. È accaduto così, perché lo scivolone di Forlì ha rovinato un percorso che sarebbe altrimenti stato netto. Con 9 punti, comunque, il Ravenna al momento è la seconda forza del girone e guarda con serenità a tre gare in 8 giorni, incluse due sfide da tutto esaurito per l’afflusso di tifosi umbri, prima del Perugia e poi della Ternana. Venerdì sarà la volta di un Grifone abbacchiato da tre pareggi e una sconfitta, rimediata ieri al Curi (0-2) contro un Ascoli che ha giocato meglio di un Perugia molto impreciso perché ha tirato 13 volte senza mai centrare lo specchio della porta.
Continuità cercasi
Dopo due vittorie consecutive, il Ravenna cerca la continuità di risultati auspicata da Ariedo Braida già a inizio stagione ed anche dopo il 3-1 sul Bra. Due gli ingredienti necessari per riuscire nell’intento: meno gol al passivo e più reti dalle punte. I 5 gol incassati in 4 partite sono in gran parte figli di disattenzioni, una situazione sulla quale Marchionni continuerà a lavorare, forse alternando ancora Donati e Scaringi ma senza dimenticare un bel giocatore di categoria come Bianconi. In zona gol, fin qui il Ravenna è stato trascinato dal fantascientifico Tenkorang. Sabato, in modo casuale, è arrivato il primo centro di Spini, che ha raggiunto Motti, visto al top solo contro il Campobasso. Poi si attende il debutto stagionale di Luciani. Non è il salvatore della patria, Luciani, anche perché adesso non c’è niente da dover salvare. Però, aspettando Okaka con tempi necessariamente lunghi e tuttora indefiniti, si tratta pur sempre di un giocatore considerato dalla società una chiave di volta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA