Coppa Italia archiviata con un po’ di rammarico: il Ravenna guarda avanti e al primato da difendere

Rammarico più che delusione, c’è il due ma questa volta senza il tre, non è sempre domenica e non c’è sempre Okaka. Il post Coppa Italia del Ravenna è una somma di realismo e giustificato rimpianto, che non va comunque oltre i leciti confini soprattutto in questo momento nel quale la formazione di Marchionni, neopromossa, è orgogliosa capolista del Girone B di Serie C. La cavalcata in Coppa Italia, iniziata in Serie D il 1° settembre 2024 con il Forlì e terminata solo mercoledì contro il Renate, va in archivio dopo 15 mesi abbondanti con un trofeo in bacheca, quello conquistato a Piano d’Accio in marzo con la Coppa Italia Serie D, e una lunga serie di partite mai terminate con una sconfitta, non considerando l’esito dopo i calci di rigore che ha sorriso ai giallorossi due volte su tre. L’unico ko quello di mercoledì: 6-7 dopo l’1-1 del campo firmato da Bonetti e Viola.

Numeri da ricordare

La parità al 90’ è stata infatti registrata quattro volte, tre nella passata edizione della manifestazione, battendo dal dischetto Forlì e Cjarlins Muzane, una in quella attuale con la sconfitta con il Renate che esclude da colpe Adriano Esposito, unico rigorista su 12 a non aver segnato, ampiamente il miglior giocatore del Ravenna da tre stagioni a questa parte. Passando ai numeri, tra Coppa Italia di Serie D e Serie C i giallorossi hanno disputato 13 partite, cogliendo 9 vittorie e 4 pareggi, relativamente ai quali sono arrivati due successi ai rigori e una eliminazione. Il restante pareggio è relativo al match di ritorno delle semifinali in Serie D, l’1-1 in casa del Lavagna, che fece seguito al vittorioso 2-0 conquistato al Benelli. Ventitrè gol fatti e nove subiti, escludendo ovviamente le soluzioni dal dischetto, sono il bilancio di una lunga serie di gare positive interrotta due giorni fa ma che tante soddisfazioni ha riservato alla tifoseria e alla società, fiera di avere conquistato il primo trofeo della storia giallorossa.

Marchionni fatalista

Riavvolgendo il nastro del match, Marchionni esprime quel lucido rammarico che si è diffuso nell’intero ambiente dopo il rigore messo in rete da De Leo, che ha ufficializzato la qualificazione in semifinale del Renate: «Non mi sento di rimproverare nulla ai miei giocatori. Uscire dalla Coppa Italia a questo punto è stato certamente un peccato, perché ci tenevamo ad andare avanti. Inoltre credo che il Ravenna abbia giocato un ottimo secondo tempo. Faccio ancora una volta i complimenti alla squadra perché ha sempre cercato il risultato, anche dopo aver raggiunto il pareggio nel finale contro una squadra forte e motivata come si è dimostrata il Renate».

A firmare il pareggio giallorosso era stato Nicolas Viola, al primo centro in maglia Ravenna: «A Viola non potevamo chiedere molto dopo 5/6 mesi senza calcio, ma nei 45 minuti giocati contro il Renate è andato forse anche oltre le aspettative».

Lunedì a Pesaro ci sarà l’ultimo atto dell’anno solare 2025. Con il Renate da cancellare: «Penso e spero non ci siano ripercussioni: il gruppo è forte e deve pensare positivo. A Pesaro avremo tanta voglia di ripartire dopo l’uscita dalla Coppa».

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