Calcio D, Nappello è sicuro: il bello a Ravenna deve ancora venire

Calciare un rigore con la prima palla toccata non avrebbe dovuto essere tanto facile, ma Umberto Nappello ha fatto in modo che sembrasse tutto molto semplice ed il suo perfetto tiro dal dischetto ha messo in discesa per il Ravenna una gara giustamente molto temuta. I calci piazzati, del resto, fanno parte del repertorio di Nappello, ma anche in sua assenza Rrapaj è stato un ottimo sostituto sugli angoli.

Voglia di riscatto

Come detto, il rigore di Nappello ha aperto la strada giusta. «A Corticella siamo partiti forte - dice il trequartista giallorosso - ci tenevamo tanto a a riscattarci dopo dopo la sconfitta inaspettata col Fanfulla in casa perché eravamo rimasti un po’ con l’amaro in bocca. Dopo la prestazione che avevamo fatto, perdere così ci aveva fatto male e non vedevamo l’ora di andare a Corticella e cercare una vittoria che potesse eliminare il ricordo di quella sconfitta in casa».

Il rigore? «Era da un bel po’ che non li calciavo anche perché quest’anno solo alla 22a giornata, abbiamo avuto il primo rigore a favore. Un po’ di emozione c’è stata, per vari motivi, eravamo davanti a tanti nostri tifosi ed erano passati solo due minuti. Quando ho visto entrare dentro la palla mi sono mi sono un po’ liberato. Sono stato contento perché ci ha permesso subito di partire bene e di metterci subito in una posizione migliore rispetto all’avversario».

Mai un rischio

I tantissimi tifosi al seguito, accompagnati da un gruppo di gemellati supporter del Bologna, non hanno mai sofferto, soprattutto nel secondo tempo. «La squadra è consapevole. Ci conosciamo, ci divertiamo, stiamo bene insieme, ci piace soffrire insieme. Sappiamo qual è il nostro modo di giocare, quello di essere sempre aggressivi e di andare sempre in avanti, di attaccare e difendere tutti insieme. Quindi il Corticella non ci ha mai impensierito, cioè non non mi ricordo parate complicate di Cordaro o di un gol sbagliato da parte del loro. Siamo stati molto soddisfatti della prestazione. Siamo un gruppo giovane, con giocatori forti ma comunque che finora non avevano ancora dimostrato il loro valore. E secondo me abbiamo ancora tanti margini di miglioramento, non dobbiamo sicuramente accontentarci a livello personale perché se ognuno di noi riesce ad alzare sempre di più l’asticella e a migliorare quella che è la sua prestazione, possiamo diventare sicuramente ancora più forti».

È adesso la sosta: “Ci arriviamo in una condizione buona, abbiamo spinto forte fino a questo momento, quindi può farci bene perché ricarichiamo le pile e perché poi ci aspetta un finale di stagione importante. Non ci saranno più soste e c’è da pedalare per cercare di centrare i nostri obiettivi. Il primo sempre quello, fare il massimo partita per partita, quindi ora solo pensare al Lentigione che arriva dopo la sosta, andare in campo e cercare di vincere la partita davanti al nostro pubblico. Personalmente sono soddisfatto, mi sento felice e sto bene nel gruppo e nella squadra. Come ognuno di noi devo continuare a dare il massimo per far diventare questa una delle migliori stagioni in carriera».

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