Braida: “Ravenna, non avere fretta, servono lavoro e modestia”

Alla serata della vittoria nei play-off mancava uno degli artefici più importanti della stagione giallorossa. Uno che, per intenderci, è passato senza colpo ferire, e senza mai la tentazione di domandarsi “Ma io cosa faccio qui?”, dalle tribune Vip di San Siro e del Camp Nou ai gradoni improponibili di Castelmaggiore e al Circolo Tennis di Corticella. Il vicepresidente onorario Ariedo Braida domenica era assente per un piccolo problema fisico in fase di risoluzione, ma la sua presenza autorevole e carismatica ha caratterizzato l’intera stagione del Ravenna e del nuovo proprietario Ignazio Cipriani, che l’ha voluto fortemente in società per iniziare un percorso decisamente ambizioso.
Modestia e lavoro
Proprio dai primi passi della nuova avventura inizia il bilancio tracciato da Ariedo Braida: «Con questa società - dice il dirigente ex Milan e Barcellona - abbiamo avviato un progetto importante, oltreché ambizioso, però tutti devono sapere che nel calcio non ci vuole fretta, bisogna solo lavorare ed essere modesti. Nelle società che hanno un management affidabile si lavora seriamente e i risultati prima o poi arrivano, dove non c’è una progettualità precisa, invece, è difficile raggiungere dei risultati. Non è mai il caso di volere tutto e subito, perché non è possibile avere entrambe le cose e spesso non si raggiunge niente di importante».
Risultati importanti
Detto questo, il primo Ravenna di Cipriani ha vinto la prima Coppa Italia di Serie D della sua storia e ha rivinto i play-off (cosa già accaduta un anno fa), due risultati che pongono i giallorossi al primo posto nella graduatoria dei ripescaggi relativa alle squadre di Serie D, la seconda in generale alle spalle dell’Inter U23. Per essere quella di esordio, la stagione non può che essere considerata soddisfacente: «Sicuramente dobbiamo essere soddisfatti dei risultati raggiunti visto che questa società era alla sua prima stagione, però non ci esaltiamo perché non è stato ancora fatto quasi nulla. Adesso bisogna solo continuare a lavorare, perché tutti in società debbono ancora crescere».
Ripescaggio e Trapattoni
Ora il Ravenna è alla finestra, in attesa di capire se potrà essere ripescato in Serie C. Cosa che, rispetto all’anno scorso, appare oggi più probabile: «Questo sì. Societa e squadra sono state brave a ottenere questa opportunità con i successi in Coppa e nei play-off. A giudicare dalle voci che girano, ci sono molte società sono in difficoltà e il ripescaggio del Ravenna non è impossibile. Però io preferisco ricordare quello che diceva Trapattoni, cioè non dire gatto finché non l’hai nel sacco».
© RIPRODUZIONE RISERVATA