Da -7 a +7: mai vista una rimonta così in casa Cesena

Calcio

CESENA. Una rimonta così non ha precedenti nella storia del Cesena, che nel giro di un mese ha dato il giro al Matelica passando da -7 a +7. Non accadde neppure ai tempi del duello con il Livorno (1997-’98), squadra che i bianconeri di Corrado Benedetti scalzarono dalla vetta, recuperando 7 punti di svantaggio e aggiungendone altri 5 (senza contare i 4 di penalizzazione inflitti ai toscani). E comunque per ribaltare gli amaranto i bianconeri impiegarono due terzi di stagione e non solo 6 giornate come oggi.

Vantaggio

Per trovare un vantaggio maggiore del Cesena capolista nei confronti della più immediata inseguitrice bisogna andare a quello stesso campionato di C1, quando i romagnoli chiusero a +8 sulla Cremonese, che all’ultima giornata aveva scavalcato lo stesso Livorno. I 7 punti vantati nei confronti del Matelica iniziano a costituire un bel gruzzoletto e tra tutti i gironi dell’attuale serie D sono inferiori solo ai 9 del Bari (girone I) sulla Turris, che però è gravata da due punti di penalizzazione. Sul campo, quindi, il vantaggio accumulato dai romagnoli è pari a quello dei pugliesi e anche del Lecco (girone A) sulla Sanremese.

Gemelli del gol

È la seconda volta in questo campionato che alla squadra di Angelini riesce la rimonta dopo essere andata in svantaggio. Tre giornate fa contro il Notaresco si era trovata sotto 1-2 prima del sorpasso firmato da Tortori e Benassi. Contro l’Avezzano il sorpasso da 0-1 a 3-1 porta il sigillo dei due migliori cecchini cesenati, Gianni Ricciardo e Danilo Alessandro (doppietta) arrivati rispettivamente a quota 11 e 9. Complessivamente i “gemelli del gol” bianconeri salgono a quota 20, come dopo 20 partite disputate non si vedeva da tempi lontani. Prima ancora del duo Hubner-Scarafoni e prima ancora anche di Bordon-Garlini. Erano i tempi di Giovanni Veglianetti e di Azeglio Vicini che nel campionato di Promozione 1952-’53 dopo lo stesso numero di giornate avevano in totale timbrato 26 volte (19 e 7).

Legni

Le tre reti che il Cesena ha segnato all’Avezzano non sono ancora sufficienti per fare dell’attacco bianconero il migliore del girone, che rimane quello del Matelica, che ha segnato 39 gol, uno in più dei romagnoli, che hanno però subìto poco più della metà delle reti dei marchigiani (12 contro 23). Così come il Cesena, anche Ricciardo a -1 dalla vetta dei gol: il 9 del Cesena ne ha segnati 11 e insegue a breve distanza Leonetti (Vastese), anch’egli a segno domenica e decisivo per la vittoria 2-1 ai danni del Matelica. Al fatturato di gol “mancano” i legni che il Cesena continua a colpire. Quello centrato domenica da Mario Noce (traversa) è il 12° della serie. Guidano la speciale classifica a Alessandro, Tortori e Stikas con 2.

Vittoria storica

Ricorre oggi il 30° anniversario di una delle più celebri vittorie nella storia del Cavalluccio. Era l’8 gennaio 1989 quando il Cesena di Albertino Bigon sconfisse il Milan 1-0 con rete dello svedese Hans Holmqvist al termine di una combinazione con Massimo Agostini. Era il Milan stellare di Arrigo Sacchi, campione d’Italia in carica e futuro campione d’Europa, che nonostante la schiacciante superiorità offensiva non riuscì a evitare l’inatteso scivolone al Manuzzi.

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