Il Cesena si rimette in marcia con tutti i suoi tenori in attacco

Calcio

CESENA. C’è il calcio spaziale dove il problema è fermare Leo Messi e c’è il calcio di oggi al Manuzzi dove il problema è fermare Leonetti, eccellente punta di categoria per settimane accostata al Cesena fin dall’alba del mercato. Alla fine Vito Leonetti è riuscito ad arrivare al Manuzzi, ma con la maglia della Vastese, che in un inedito orario delle 18 affronta una Romagna bianconera rinfrancata nello spirito e nei numeri.

Arrivano i nostri

Il campionato di Beppe Angelini è arrivato in uno di quei momenti da film western in cui al culmine dell’assedio si sente il suono di una tromba che annuncia l’arrivo della cavalleria. E nel caso in questione i membri della cavalleria si chiamano Ricciardo e Tortori titolari e Biondini in panchina, oltre a un mercato che ha già portato Fortunato, Tonelli e Viscomi. Dei nuovi acquisti parte titolare il solo Fortunato, anello di congiunzione di un attacco tutto senior che ritrova Tortori dopo tre giornate di reclusione e Ricciardo al centro di tutto.

L’allenamento di ieri ha regalato segnali sparsi e tutti incoraggianti: Biondini inizia a stare bene e quando sta bene è una specie di camion in marcia che invita tutti ad andare più forte, alzando la qualità dell’allenamento. Agliardi per atteggiamento è un vice allenatore e soprattutto c’è Ricciardo in area, la tigre a cui lanciare la bistecca, con addetti al lancio i portacolori di una fascia sinistra (Alessandro-Valeri) che torna di lusso.

Ripartenza

Ricciardo si rivede dopo un mese e 4 giorni: potrà reggere tutta la partita? «Questo non lo so - precisa Beppe Angelini - ce lo dirà il campo. Però gioca in un ruolo meno dispendioso rispetto a uno Zamagni (oggi ancora in tribuna a scopo precauzionale, ndr) o a un Biondini, in più è un giocatore esperto che si sa gestire. I nuovi arrivati e il rientro a pieno regime degli infortunati hanno alzato il livello di allenamento e questo per noi è fondamentale».

La capolista

Il Matelica per settimane ha messo pressione al Cesena con un ritmo che al confronto la Juve pareva il Frosinone. Adesso la capolista viene da una sconfitta e oggi ha una gara non facile con la Recanatese: il peso della pressione inizia a spostarsi? «Intanto abbiamo verificato che sono umani - ribatte Angelini - e che anche loro possono perdere. Però il campionato è lungo e io devo guardare solo a noi, perché alleno il Cesena e il Matelica deve interessarmi quando lo affronteremo. Se noi manteniamo la nostra media punti, alla fine in alto ci arriviamo».

Abbondanza

Ora che la rosa inizia a farsi abbondante e di qualità, cambia qualcosa nel lavoro di Angelini e nella gestione dei giocatori? «No, perché la prima cosa da fare in estate era creare un bel gruppo e il gruppo è fantastico. Io non penso solo a chi è arrivato, penso anche a tre nostri ragazzi che in settimana sono stati ceduti e andandosene avevano le lacrime agli occhi non solo loro, ma anche tanti di noi che li hanno salutati. Qui tutti hanno sposato la causa e si sono messi in gioco per il Cesena: sanno che la squadra e il nostro obiettivo vengono prima di tutto il resto. Alleno bravi giocatori e bravi ragazzi: di loro mi fido a occhi chiusi».

La Vastese

Finale per la Vastese, una delle tante squadre inedite di scena al Manuzzi in questa annata irripetibile, dove al Cesena per la prima volta viene solo chiesto di tenersi alle spalle 19 squadre in classifica: «Erano partiti con ambizioni diverse, poi hanno avuto qualche problema e hanno cambiato allenatore. È una buona squadra, espressione di una società con potenzialità economiche. Come reagirà Leonetti al Manuzzi? Beh, speriamo lo subisca... battute a parte, io penso ai miei: se giochiamo come fatto ultimamente e col ritorno di giocatori importanti, possiamo fare davvero bene. Siamo nati in corsa e sapevamo quale era il nostro destino: la nostra società in queste settimane è stata bravissima a muoversi nel modo giusto».

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