Nove anni dopo, Malaccari ritrova il "suo" Rimini

Calcio

RIMINI. Il Rimini ed un riminese, Gabriele Zamagna, sono nel Dna calcistico di Nicola Malaccari, 26enne centrocampista jesino che domenica con il suo Gubbio ritroverà da avversario la squadra biancorossa. Non dimenticherà mai, infatti, il suo esordio in serie C con il Rimini a 17 anni (2009-2010) sotto la guida di Mauro Melotti, non si dimenticherà mai che nella stagione successiva, con il Rimini che non si iscrive a nessun campionato, fu Lele Zamagna a volerlo con se nella Primavera dell’Atalanta e poi da lì è proseguita una buona carriera in giro per l’Italia tra i professionisti. Malaccari si racconta così, con molta semplicità e naturalezza: «Ho fatto il settore giovanile a Tolentino, poi venni a Rimini grazie a Lele Zamagna e fu l’anno che feci l’esordio in C a 17 anni. Fu una stagione strana, partenza lenta, poi l’accelerazione nella seconda parte della stagione fino alla conquista dei play-off dove siamo usciti a testa alta contro il Verona».

Quando ripercorre quegli anni Malaccari prova ancora emozione: «Sicuramente Rimini è una piazza calda, io ero molto giovane, ma ricordo bene come lì si vive di calcio. Non lo dimenticherò mai il gol di Rinaldi con il quale battemmo in rimonta il Verona 3-2 al “Neri”, il risultato che ci ha spedito ai play-off, una bella emozione. Peccato che poi sia andata male, peccato che dopo quella stagione il Rimini abbia chiuso i battenti. Da lì andai all’Atalanta Primavera chiamato da Zamagna, ci sono rimasto due anni prima di girare mezza Italia, Avellino, Savoia, Lupa Roma, ora Gubbio. Devo ringraziare Zamagna per l’opportunità che mi ha dato per andare all’Atalanta, e prima ancora per avermi fatto esordire tra i professionisti. Con lui sono sempre in buoni rapporti, sia io, che i miei genitori, è una persona ottima».

E siamo al match di domenica. «Sarà una partita calda, tra due squadre che non vivono un momento eccezionale. Noi facciamo buone prestazioni ma non portiamo a casa punti, come contro il Feralpi Salò, una corazzata contro la quale siamo usciti a testa alta. È un periodo così, dobbiamo essere meno belli ma più concreti. So che sulla panchina del Rimini ci sarà Acori, lo conosco bene perché alcuni anni fa ho fatto il ritiro precampionato con lui nel Gubbio, ma poi me ne sono andato. E’ un allenatore preparato, di esperienza. Sarà un match importante perché ora i punti cominciano a pesare». Nel Rimini ritroverà qualche amico: »Conosco bene Petti perché ha giocato nel Gubbio, ed Andrea Brighi perché abbiamo giocato insieme nella Berretti del Rimini».

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