Forlì calcio, la crisi è conclamata. Cappelli pensa alla rivoluzione

Calcio

FORLÌ. Tutti gli uomini dal presidente. Ieri pomeriggio nella sede del Forlì c’è stato un lungo summit, convocato dal presidente Gianfranco Cappelli: presenti il tecnico Nicola Campedelli, il suo staff e il direttore sportivo Sandro Cangini. La quarta sconfitta in nove partite, con la squadra che è scivolata a due punti dalla zona play-out, sono motivo di forte allarmismo. «Il mio stato d’animo è di grande delusione - racconta il numero uno biancorosso Cappelli - dopo la partita contro l’Agnonese, una squadra che era ampiamente alla nostra portata, ci troviamo a dover fare i conti con una situazione di classifica complicata, perché costretti a guardare verso la parte sbagliata. Sono rimasto stupefatto dalla prestazione negativa di domenica e questo al netto delle attenuanti causate dalle tante assenze. Ma sinceramente nell’anno del Centenario mi attendevo molto di più dalla squadra e che nessuno venga a dire che la colpa è del budget: non saremo ai livelli di Matelica e Cesena, ma è comunque di rilevante importanza (oltre 300mila euro, ndr)».

I 7 giorni di Campedelli

La posizione di Nicola Campedelli per ora non sembra essere in pericolo, ma dalle parole del massimo dirigente traspare il rinnovo di una fiducia a tempo: «Vediamo cosa succederà domenica a Castelfidardo, con quale stato d’animo e con quale forza di reazione andrà in campo la squadra. Contro l’Agnonese ho visto un Forlì carente sul piano dell’impegno, per cui ho bisogno di una risposta convincente della squadra sul piano della volontà».

Dito puntato sui senatori

L’altro aspetto che preoccupa ma per alcuni aspetti irretisce il presidente biancorosso è quello dei giocatori. A partire dagli infortunati: «Purtroppo Brunetti dovrà restare fuori più a lungo del previsto perché, in seguito allo scontro fortuito nel derby con il Cesena (testa contro testa con Tortori, ndr), gli si è formato un ematoma alla testa che va monitorato mentre Vesi, sempre al Manuzzi, ha rimediato uno strappo muscolare e dunque dovrà stare fuori più di un mese. Domenica in difesa saremo ancora carenti perché mancherà Gabrielli, che deve scontare la seconda giornata di squalifica. Nonostante questo, chiedo e pretendo una risposta sul campo da parte dei giocatori, in particolare dei più anziani e dei più esperti. Voglio vedere attaccamento alla maglia, voglio vedere impegno. Queste a mio avviso sono condizioni irrinunciabili che applico anche nella mia azienda se un subordinato dimostra impegno e partecipazione viene premiato anche oltre la retribuzione, altrimenti si prendono provvedimenti. Il mercato è vicino e vedrete che alcuni senatori ci lasceranno».

Il mercato aprirà il 1° dicembre e il Forlì vuole arrivarci con le idee chiare dopo aver effettuato una riflessione anche sui portieri: attualmente sono 4 in organico ma Pavan è ancora infortunato, Colonna, arrivato per sostituirlo, è stato dirottato nella Juniores mentre il più affidabile si è dimostrato Sergio Mordenti, che è il più giovane della compagnia non avendo ancora compiuto (lo farà domenica) 17 anni: «Ho chiesto in più occasioni sforzi alla città ma davanti a una classifica di questo tipo è difficile portare nuovi sostenitori al progetto economico – si lamenta Cappelli - chi ha visto la squadra e parlo di giocatori e tecnici di serie superiore mi ha confidato che è tecnicamente molto valida ma ha poca forza fisica che invece nel nostro girone si sta rivelando una dote fondamentale».

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