Riapre il Manuzzi: un tipo di centravanti che ha solo il Cesena

Calcio

CESENA. Uno degli aspetti che rende molto strano questo posto di calcio è che domenica c’è una di quelle partite-evento che nessuno vuole perdere. Detta così sembra una barzelletta, invece è in vista un pomeriggio che a suo modo passerà alla storia.
Andare domenica allo stadio vale un «Io c’ero» da ripetere più o meno per una vita. Sarà come scoprire un gruppo musicale con venti anni di anticipo o guardare un film di nicchia che negli anni potrebbe diventare di tendenza.
Lo stadio del quartiere Fiorita non ospita una partita del Cesena in serie D da Cesena-Rovereto 3-0, 27 maggio 1960. Sono passati 58 anni e nessuno francamente ne sentiva la mancanza, eppure, visto anche il movimento inimmaginabile di abbonati (saliti a 7.526), domenica Cesena-Francavilla è di tendenza. Anzi, visto il contesto, è D tendenza.
Nuovo campo
Oggi alle 15 la squadra di Angelini si allena a Villa Silvia, mentre domani pomeriggio sarà allo stadio a testare il nuovo fondo. Un manto erboso applicato sul sintetico che avrebbe avuto bisogno di ancora più tempo di riposo, ma è stata un’estate complicatissima, domenica è già il 14 ottobre ed è tempo che il Cesena ritrovi la sua casa. Di certo, l’incognita legata al campo per ora rimane.
Allo stadio, la nuova scritta Cesena Fc campeggia davanti all’ingresso della tribuna nel piazzale interno e anche nel gioco cromatico dei seggiolini dei distinti inferiori. In ossequio ai parametri per gli Europei Under 21 dell’estate 2019, il campo è stato allargato di un metro verso la tribuna, con il conseguente arretramento delle panchine. Panchine che sono davvero bellissime, addirittura da 28 posti l’una, come in Champions League. Unica finezza: è rimasto il logo Ac Cesena nelle poltroncine delle panchine, ma in un’estate in cui la collettività ha già dovuto sorbirsi dei costi inattesi, beh, pazienza.
Seggiolini non troppo comodi
Il sintetico applicato nel 2011 e inaugurato dai tacchetti di Mutu e Candreva è rimasto ai bordi del campo, oltre le corsie laterali. Ora solo gli assistenti con la bandierina calpesteranno il sintetico, mentre giocatori e arbitro correranno sull’erba vera. Un’erba che appare un po’ meno verde nell’area di porta sotto la curva Mare, ovvero la zona più in ombra di tutto lo stadio.
Allargando lo sguardo sugli spalti, colpisce la variazione cromatica dei seggiolini, che ora sono ovunque e per la verità nelle parti superiori di curve e distinti non sono il massimo della comodità. Le nuove sedute negli anelli superiori sono piuttosto piccole: chi è alto più di un metro e ottanta rischia di infierire con le ginocchia sulla schiena di chi siede davanti. Di conseguenza, meglio farsi subito amici i vicini di posto per evitare di andare in rissa.
Molto più comode le sedute nei settori inferiori delle due curve, con seggiolini verdi su panche verdi in curva Ferrovia e blu su panche blu in curva Mare.
Capienza ridotta
Ora che ad ogni biglietto del Manuzzi corrisponde un seggiolino, la capienza è stata ridotta da 23.900 posti agli attuali 20.194. Potrebbe starci quasi tutta la popolazione del paese di Francavilla al Mare, che (fonte Wikipedia) ha 25.751 abitanti. Ma sono pensieri snob che non servono a nulla: l’obiettivo del Cesena è tenersi 19 squadre dietro e ci si è accorti in fretta che non sarà una passeggiata. Però nessuno in questo girone ha il fattore campo del Cesena, una squadra costruita in fretta che alla resa dei conti ha due confermati dall’anno scorso: Agliardi portiere e il Manuzzi centravanti.

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