Rimini, l’ira di Scotti per la sciarpa tolta dalla porta sotto la curva del Ravenna

Calcio

RIMINI. Una domenica bestiale per Francesco Scotti. Temperatura bollente, ko nell’esordio in coppa Italia del Rimini, ma il boccone più amaro da mandare giù è l'episodio legato alla sua sciarpa.

L’episodio

Ad inizio ripresa, quando il Rimini ha invertito da regolamento il campo, si è ritrovato a difendere con la porta a pochi centimetri dalla curva del Ravenna. Il capitano biancorosso ha allacciato (come di consueto e non per irriverenza) il vessillo del Rimini alla rete della porta. Infuocata la reazione degli ultras ravennati, che hanno iniziato a sbattere i cancelli con forza e a insultare Scotti. Morale della favola, durante il gioco un addetto ai lavori a bordo campo ha buttato giù la sciarpa, poi portata in panchina da uno steward. Per il resto della gara, fischi continui ogni volta che Scotti aveva la sfera in possesso. «Non mi era mai capitato un fatto simile in carriera, come sapete è mia tradizione consolidata da anni appendere la sciarpa alla rete, conoscete il mio legame con la città di Rimini. È partito tutto da quell’episodio, ma non c’è una spiegazione, così come non si spiega il fatto che sia stata portata via. In quella circostanza non potevo nemmeno reagire, avrei potuto arrecare un danno ai miei compagni, dovevo rimanere concentrato sulla partita. Io però non ho mancato di rispetto a nessuno, non è stato un gesto provocatorio. Mi hanno detto che sia stato un fotografo della società a rimuoverla, mi auspico dunque che vengano presi provvedimenti. In futuro? La attaccherò ancora».

Nella nottata il portierone biancorosso ha lanciato un post e una story su Facebook sull’accaduto che, oltre al logico sostegno del pubblico biancorosso, ha però scatenato ulteriori polemiche e minacce inaudite provenienti dal tifo giallorosso. Logica soluzione, la cancellazione.

Sulla partita, Scotti ha tratto buoni segnali nonostante il risultato: «Non abbiamo fatto male, sicuramente possiamo migliorare ma c’è tempo, il campionato slitterà».

Ma il regolamento è contrario

Comunque il regolamento della Figc dà contro a Scotti. Infatti a pagina 11, il paragrafo 12 è chiaro: «Ogni forma di pubblicità commerciale, reale o virtuale, è vietata sul terreno di gioco, sulla superficie compresa tra la linea di porta e la rete della porta...dal momento in cui le squadre entrano sul terreno di gioco fino a quando escono per l’intervallo e dal momento in cui rientrano sullo stesso fino al termine della gara. Nessuna forma di pubblicità è consentita sulle porte e, sulle reti, sulle aste delle bandierine d’angolo o sui loro drappi e nessuno strumento estraneo (telecamere, microfoni, ecc.) può essere collocato su dette strutture».

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