Solo un miracolo oggi eviterà la fine della storia del Cesena

Calcio

CESENA. Va in scena nella tarda mattinata di oggi (ore 11.30) quello che ha tutto per essere il cda finale della storia dell’Associazione Calcio Cesena. Alle 19, salvo cambi di programma, c’è invece il cda della controllante Cesena & Co. In questi mesi l’espressione “giornata decisiva” è stata gettonatissima e col senno di poi abusata, ma oggi è il giorno del dentro o fuori.

Ai confini del miracolo

A rigor di logica e di termini, la situazione è definitivamente compromessa. Entro le 19 di oggi bisogna presentare ricorso contro la prima bocciatura della Covisoc, saldando gli stipendi di marzo, aprile e maggio ai tesserati, regolarizzando il parametro P/A; ottenere l’approvazione (o quantomeno una sospensiva) del piano di ristrutturazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. In più c’è da presentare l’approvazione della società di revisione sul bilancio, la fideiussione per l’iscrizione, varare l’aumento di capitale (già deliberato) a 4.5 milioni e buon ultimo versare circa 140.000 euro di canone al Comune per riottenere la concessione dello stadio. Troppe cose, troppo tardi. Non sembrano esserci i tempi tecnici per una rimonta che passerebbe alla storia.

Sei milioni subito

Il gol in rovesciata sotto l’incrocio? Un innesto da 6 milioni di euro che deve arrivare questa mattina dalla banca d’affari inglese in contatto in questi ultimi giorni col Cesena, con una svolta positiva che sembrava essere arrivata nel primo pomeriggio di venerdì. Nei piani di Lugaresi, con questi 6 milioni, uniti ai 4.5 milioni di aumento di capitale, gli 1.1 milioni di avanzo di mercato e un ultimo sforzo da 300.000 euro dei soci, allora si ripianerebbe (comunque in ritardo) il disavanzo di 11.9 milioni di P/A. «Serve un miracolo e ne siamo consapevoli - ha detto ieri il presidente Giorgio Lugaresi - con qualche giorno in più di tempo sarei stato più fiducioso. Se il termine finale fosse stato giovedì, credo che l’operazione con la banca inglese avrebbe potuto realizzarsi, con una nuova governance e un nuovo futuro per il Cesena. Di sicuro, noi più di così non potevamo fare. Con una intesa organizzata per tempo con il Comune, sono convinto che ce l'avremmo fatta». Ma oggi è il punto di non ritorno. L’ultima battaglia dell’Ac Cesena sta per finire.

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