Rimini, respinto il ricorso degli inglesi

Calcio

RIMINI. Il Tribunale civile respinge il ricorso della società Luukap sulla «revoca immediata di Fabrizio De Meis dalla qualità di amministratore della Ac Rimini Calcio 1912» perché i ricorrenti «difettano di legittimazione» in quanto non possiedono la qualità di soci, «non avendo adempiuto alla condizione» di saldare la somma concordata, e avendo manifestato chiaramente «la volontà di non dare adempimento alle proprie obbligazioni contrattuali».

De Meis respinge il primo assalto degli “inglesi” che però non si danno per vinti, forti del fatto che comunque nel frattempo il patron ha abbandonato ogni incarico all’interno della società (l’oggetto del contendere del primo ricorso) e si dicono fiduciosi sulla possibilità di far valere le proprie «pretese sul piano contrattuale» in vista delle prossime scadenze, sempre davanti al tribunale civile di Bologna. De Meis e il Rimini, comunque rassicurati dalla sentenza emessa dal giudice Alessandra Arceri, nelle prossime settimane dovranno fronteggiare altre insidie legali. «Rimangono, infatti, ad oggi pendenti - fanno sapere gli “inglesi” - il procedimento per ottenere il sequestro delle quote societarie, nonché, soprattutto, quello volto a far dichiarare la nullità della delibera societaria con la quale è stata disposta l’esclusione della Luukap Ltd dalla compagine societaria». Come dire che la partita non è ancora cominciata e che per capire da che parte tira il vento bisognerà attendere almeno il 19 novembre, data dell’udienza sul ricorso relativo alle quote. Quanto alle parole pronunciate dal giudice le interpretazioni opposte si sprecano come davanti alla moviola per un dubbio calcio di rigore. Ognuno tira la toga del giudice dalla sua. E se uno fa notare che il ricorso dei “non aventi diritto” è stato “bocciato” con tanto di “condanna” al pagamento delle spese legali, gli altri sostengono che il giudizio deriva «semplicemente dal fatto» che De Meis come amministratore è stato sostituito da Angelo Palmas «tre giorni prima dell’udienza con un’assemblea - sostengono gli “inglesi” - a nostro parere, illegittima». Di certo De Meis, in ogni sede, compreso quella legale, continua a respingere l’insinuazione secondo la quale il Rimini si trovi in stato di insolvenza. E anche l’interesse della Luukap dimostra come l’interesse attorno al Rimini e al suo potenziale sportivo sia alto, al punto che lo stesso De Meis potrebbe anche guardare altrove, una volta risolta la grana, per rafforzare la compagine societaria.

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