L’ultimatum dell’Imolese Calcio scuote i politici in vista delle elezioni

Calcio

IMOLA. L’ultimatum lanciato dal direttore generale dell’Imolese Fiorella Poggi a seguito dell’incontro sul futuro dello stadio “Romeo Galli” con il commissario straordinario Adriana Cogode non fa che alimentare il fuoco delle polemiche divampato già nei giorni scorsi. L’Imolese non intende fare domanda di ripescaggio in serie C se non viene sistemato il Galli e attende di sapere quali saranno le intenzioni del sindaco che verrà eletto a breve prima di prendere una decisione.

«Massima disponibilità ma servono certezze»

La candidata sindaca del centrosinistra Carmen Cappello commenta così la questione: «È evidente che il calcio imolese ha fatto tanto, soprattutto per il settore giovanile, il ripescaggio in C dell’Imolese renderebbe tutti felicissimi e se sarò sindaca ci sarà la piena disponibilità dell’Amministrazione se ci saranno le condizioni reali del possibile salto di categoria. Incontreremo la società e la Figc per capire esattamente quali sono le cose urgenti da fare e ci muoveremo in fretta. Va detto però che prima di investire soldi pubblici in un impianto sportivo occorrono delle certezze, ma allo stato attuale l’Imolese deve ancora fare domanda di ripescaggio». A Imola ci sono impianti sportivi eccezionali, ma anche palestre che vanno sistemate, ci sono delle priorità da rispettare. Se l’Imolese sale di categoria il “Galli” va sistemato subito e lo faremo, ma non si possono investire soldi prima di averne la certezza». Cappello in sostanza sottolinea che le variazioni in bilancio si faranno quando la Figc garantirà l’accesso dell’Imolese alla serie C. Se l’Imolese avesse vinto il campionato negli ultimi due anni il problema non esisterebbe, mentre la via dei ripescaggi rende tutto più complicato.

«Amministrazione negligente»

«Anche in questo caso la precedente Amministrazione si è dimostrata negligente» commenta Giuseppe Palazzolo, candidato a sindaco della coalizione di centrodestra, «posticipando in continuazione la risoluzione di questo problema». In caso di vittoria, «prenderemo immediatamente in esame un progetto esecutivo che possa assicurare l’avvio dei lavori necessari nel più breve tempo possibile. Se non sarà possibile portarli a termine entro la data di inizio del campionato di serie C, come alternativa temporanea ci impegneremo a trovare un altro stadio in cui l’Imolese possa disputare le prime partite. Dobbiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per garantire all’Imolese di disputare il campionato di serie C».

«Inno all’incompetenza»

«A qualcuno dovrebbero fischiare le orecchie dopo il logico aut aut dell’Imolese. Le parole del direttore generale Fiorella Poggi suonano da sentenza», continua Fabrizio Favilli, candidato alla carica di consigliere comunale del Movimento 5 stelle. «La ricostruzione della vicenda è un inno all’incompetenza dell’ex Amministrazione: l’ex sindaco Manca, l’ex assessore Tronconi e i vertici di Area Blu hanno responsabilità negative evidenti». Ancora, «la prassi è il marchio di fabbrica del Pd in città: false promesse, incapacità gestionale della situazione e il nulla di fatto che oggi sfocia nella seria ipotesi di perdita della possibilità del calcio professionistico a Imola», prosegue l’assessore allo sport in pectore dell’eventuale Giunta grillina. «Un boomerang anche per il fiorente settore giovanile rossoblù e per gli investimenti sostenuti dalla dirigenza di via Salvo d’Acquisto al centro sportivo “Bacchilega”».

«Garanzie per aiuto al ballotaggio»

«Non accetto la scelta dell’Imolese di rifiutare il ripescaggio in serie C», tuona Franco Benedetti, candidato a sindaco della lista “Civica per l’autodromo Imola”. «Sono state fatte promesse, e solo pochi mesi fa. Adesso occorre mantenerle. Andremo a giocare in un altro stadio, esattamente come è accaduto per la pallacanestro? Non posso credere che finisca così. Chi vorrà il nostro aiuto al ballottaggio dovrà darci garanzie per il nostro stadio».

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