Cesena, cavalluccio e arredi sportivi, definito il prezzo per l'affitto
Comunque la volontà, non solo dichiarata ma ora messa nero su bianco in un atto formale, è quella di provare ad arrivare a un’acquisizione definitiva di quel simbolo identitario.
Un marchio importante
Sarebbe essenziale per dare continuità a una storia e a una passione ed è un’esigenza ancora più forte alla luce del fatto si è di fronte a due società completamente diverse: da una parte, quella presieduta da Giorgio Lugaresi e sepolta sotto i debiti, per il quale è in corso la procedura fallimentare; dall’altra parte, la neonata Cesena Fc Spa guidata da Augusto Patrignani, che si appresta a disputare il campionato di serie D, subentrando al Romagna Centro di Martorano.
La locazione per un anno
Due giorni fa il dirigente del settore Servizi amministrativi e Patrimonio di Palazzo Albornoz, Gabriele Gualdi, ha approvato lo “schema di contratto di locazione di beni mobili e di concessione d’uso di marchio” tra il curatore fallimentare che si sta occupando dell’A.C. Cesena e il Comune di Cesena.
L’operazione consiste, da un punto di vista tecnico, in un contratto di locazione per un corrispettivo di 20.000 euro più iva (ossia 24.400 euro) per un periodo dalla data di sottoscrizione fino al 30 settembre 2019. L’oggetto di questo affitto è doppio: una serie di beni mobili strumentali (arredi, attrezzature e oggetti vari) collocati presso lo stadio “Dino Manuzzi” e l’impianto sportivo di Villa Silvia; l’utilizzo del marchio sportivo del Cesena Calcio, quello con il cavalluccio, tanto caro ai tifosi bianconeri.
Obiettivo acquisizione
I punti chiave dell’accordo raggiunto tra il Comune e il curatore fallimentare erano stati fissati in una delibera approvata martedì scorso dalla giunta Lucchi.
In quell’atto di indirizzo si era stabilito tra l’altro di «valutare con favore possibili e future acquisizioni in proprietà» del simbolo del Cesena Calcio e degli altri beni inseriti nel pacchetto per cui si è deciso di stipulare questa locazione di durata annuale. Se l’intenzione espressa si concretizzerà, si è previsto che «la somma corrisposta a titolo di locazione venga considerata a decurtazione del quantum stabilito quale prezzo di acquisto». Andrà insomma fatto uno “sconto” di 24.400 euro.
Intanto, comunque, quel denaro sborsato dal Comune nelle mani della curatela fallimentare verrà in qualche modo recuperato, sotto forma di «maggiorazione rispetto al canone di concessione» che il neonato club sarà chiamato a versare per la concessione d’uso dello stadio e di Villa Silvia.