Imolese, situazione sempre più grave: beni pignorati e da domani all’asta. C’è anche la poltrona dell’ex presidente Spagnoli

Manca il plastico fatto con i Lego che un bambino delle giovanili rossoblù regalò all’allora direttore generale Marco Montanari: per il resto tutto quello che era un tempo negli uffici del Bacchilega è stato pignorato ma soprattutto sarà messo all’asta a partire dalle 9 di domani.

Chi vorrà, potrà per esempio partecipare all’asta per l’acquisto di quella che fu l’amatissima poltrona di Lorenzo Spagnoli (quella in pelle rossa, prodotta in esemplare unico, con il logo dell’Imolese). Una poltrona che ricordava a tutti come qui ci fu anche un periodo ricco di sogni colorati di rossoblù e che ora, chiusa in una foto con il timbro di astagiudiziaria.com, spiega come quei sogni siano diventati incubi dopo la liquidazione giudiziale dichiarata giovedì dal tribunale civile di Bologna.

I lotti all’asta

La poltrona fa parte di quel “lotto 3” che comprende anche tavoli e sedie dell’ufficio presidenziale ed è uno dei blocchi al cui interno è compreso anche il “lotto 5”, del quale fanno parte i trofei dell’Imolese. L’elenco complessivo prevede undici lotti di materiale per un’asta che partirà domattina sul sito dell’Istituto Vendite Giudiziarie di Bologna.

Situazione grave ma non è seria

Due giorni dopo la liquidazione giudiziale cui è stata sottoposta l’Imolese, sono emersi quindi altri aspetti che fanno capire che quello che Ennio Flaiano diceva a proposito della situazione politica valga anche per la società rossoblù: la situazione è grave ma non è seria. Il comunicato stampa di venerdì, con il quale la società rossoblù ha cercato di tranquillizzare l’ambiente garantendo la regolare conclusione della stagione in corso non fa stare tranquilli. A dirlo è il dispositivo allegato alla sentenza del Tribunale di Bologna. A un certo punto il presidente della Sezione Quarta del tribunale, il dottor Pasquale Liccardo, scrive che risulta una «insussistenza di beni sufficienti per soddisfare le obbligazioni sociali, anche alla luce dell’insuccesso del pignoramento mobiliare» (la procedura è la 3100 del 2024) e di una «elevata esposizione debitoria nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione di oltre un milione di euro».

Oltre un milione di euro. Ecco a quanto ammonta l’esposizione dell’Imolese con l’Agenzia delle Entrate che è stata rateizzata. Ma, come si legge dalla sentenza, «la documentazione versata in atti... consente di affermare che l’ammontare dei debiti già scaduti e non pagati sia superiore ai 30 mila euro».

Tra domani e martedì l’Imolese dovrà depositare tutti i documenti contabili mentre l’udienza dei creditori per l’esame del passivo è fissata per il 12 febbraio 2026.

Ora quello che resta da capire è se quel “Let’s make history” che è il motto di Riccardo Sarti, pronto ad acquisire il 70 per cento delle quote dell’Imolese, avrà un seguito oppure resterà in sospeso in attesa degli eventi. Di certo, in questo momento l’interlocutore di Sarti non può più essere Ulisse Savini ma è il curatore fallimentare Alessandro Servadei.

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