Dall’Imolese al sogno Mondiale: la doppia favola di Latte Lath e Attys

Di strada ne hanno fatta tanta, non c’è che dire. Emmanuel Latte Lath e Christopher Attys non si conoscono di certo ma hanno una cosa in comune, oltre a quella di essersi qualificati ai mondiali 2026 con le rispettive nazionali della Costa d’Avorio e di Haiti. Entrambi, in tempi diversi, hanno vestito la maglia dell’Imolese ed ora potrebbero ritrovarsi avversari nel caso in cui Latte Lath riesca a trovare spazio nella rosa degli Elefanti africani con i quali ha collezionato 2 presenze nelle gare di qualificazioni mondiali (estate 2024, vittoria di misura con il Gabon e pareggio in Kenya). Quel Latte Lath che a Imola incantò tutti quella sera di fine agosto nella gara d’esordio di Coppa Italia vinta con la Sambenedettese: lo sgambettare di quella seconda punta di colore fece sognare a tutti di poter rivivere un’altra stagione meravigliosa dopo quella 2018/19 con Dionisi. Un sogno che rimase di mezza estate, visto che quell’Imolese allenata da Coppitelli prima e Atzori poi si salvò ai playout-Covid con l’Arzignano con Latte Lath (portato a Imola da Filippo Ghinassi) che aveva già salutato la compagnia a gennaio con lo score di 2 gol (entrambi portarono 2 pareggi 2-2, uno con la Reggiana e l’altro con il Sudtirol). Da lì carriera a salire fino al boom del trasferimento all’Atlanta United (30 presenze e 7 gol) nel 2025 con i 22 milioni pagati al Middlesbrough che hanno rappresentato la cifra massima mai spesa per un giocatore nel campionato statunitense. Più silenzioso, ma non meno suggestivo, l’ “avvistamento” di Christopher Attys al Bacchilega: era l’estate 2022, quella nella quale quel vulcano sempre pronto ad eruttare di Emanuele Righi rifece l’Imolese di sana pianta cercando quel “costo zero” imposto da De Sarlo.

Attys arrivò in uscita dall’Inter e cominciò da titolare nel centrocampo di quell’Imolese che vinse all’esordio con l’Alessandria una partita che è passata alla storia per i gol annullati in serie a De Sarlo e per l’esultanza sfrenata a fine gara di Righi sotto la curva degli Irriducibili. Centrocampista leggero e silente (nel senso che ci fu mai modo di intervistarlo) di quell’Imolese allenata da Antonioli che poi passò di mano da De Sarlo a Deni dopo la gara con la Fermana, ultima che vide Attys ai box per un problema alla spalla. Attys ritrovò il campo, l’Imolese perse tutte le partite successive: Antonioli salta, dentro Anastasi che non “vede” Attys che a gennaio saluta e se ne va esattamente come fece Latte Lath. Attys si costruisce la carriera in C (ora è alla Triestina), Latte Lath invece segna negli Usa: chissà che fra qualche mese non si incrocino proprio negli States e chissà che non incrocino l’Italia, se si qualificherà. Ed allora sì che, alla Bocciofila oppure sotto l’”alberone” del Cacciari, qualche nostalgico in rossoblù indicando la Tv potrà dire... “Ti ricordi quando quello lì giocava nell’Imolese?”

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