Calcio D, Di Benedetto: “L’Imolese è serena, tutti gli stipendi sono stati pagati”

Con il Corticella il palco presidenziale del Galli ha ospitato il suo nuovo proprietario, ovvero Sandro Di Benedetto. A fine partita, il presidente dell’Imolese ha risposto alle domande legate al presente ed al futuro rossoblù.

Sandro Di Benedetto, ci fa il punto della situazione della società Imolese?

«Non è cambiato molto da una settimana fa o comunque da quando abbiamo comunicato l’uscita di Altomonte dalla società. Sono stati pagati gli stipendi del settore giovanile la scorsa settimana ed è iniziato il piano di ristrutturazione del debito societario sul quale stanno lavorando i professionisti, ci vorrà qualche mese».

Sono stati pagati fisicamente anche gli stipendi della prima squadra? L’ultima volta che è stato comunicato un pagamento, si rivelò volatile come le essenze al bergamotto...

«È tutto a posto, gli stipendi sono accreditati nei conti corrente di tutti. Anche in precedenza gli stipendi furono pagati ma non da chi promise di pagarli».

A proposito della ristrutturazione del debito, può dare qualche dettaglio in più?

«Non è ancora definito il piano di ristrutturazione, stiamo lavorando non solo sulla parte economica ma anche sulla parte delle tempistiche dei pagamenti dei debiti. Contiamo fra 30-60 giorni di avere il piano concluso anche perché bisognerà dialogare con i creditori e con le varie realtà creditrici»

Bene, arriviamo però sempre al punto chiave. Dovete mettere soldi...

«Da luglio a questa parte, indipendentemente dalla stampa e dalle chiacchiere di corridoio, i pagamenti sono sempre stati onorati e mantenuti nei termini. Con il piano di ristrutturazione stiamo ripianando le posizioni debitorie che appartengono al 2023, l’intenzione da parte di tutti i soci della nuova gestione è quella di andare avanti come fatto negli ultimi mesi. Certamente l’incertezza non è dettata da chi ha lavorato dietro le quinte in questi mesi».

Venerdì scorso avete diramato un comunicato stampa nel quale avete scaricato le colpe del -1 sulla gestione precedente parlando di problema ereditato. Ma quando è stata comprata l’Imolese, eravate coscienti di questa situazione da saldare...

«La compagine societaria era consapevole dello stato di insolvenza finanziaria dell’Imolese calcio, non si tira indietro e non nasconde il dito: non è un discorso di eredità. Il -1 sapevamo che sarebbe arrivato, le gestioni precedenti non avevano intenzione di fare male, la penalizzazione non sposta più di tanto la posizione in classifica».

Fra le pendenze che necessitano interventi con capitali freschi c’è anche quella legata a Martone. Come risolverete la questione?

«Sappiamo che possono arrivare ulteriori posizioni da affrontare, lo abbiamo messo in preventivo ed ecco perché è stato dato tutto in mano al nostro studio legale e tributario per vedere come definire nel periodo imminente le varie situazioni che si presenteranno così da non aggravare la situazione finanziaria».

Savini ha il 30% ma deve occuparsi del campo. Quanto può durare un’Imolese con solo lei e Vocaturo, che detiene il 70% delle quote?

«Speriamo per molto tempo. Servono soldi, è vero, ma bisogna guardare i fatti: da luglio a questa parte sono state messe somme finanziarie importanti, ad oggi abbiamo dimostrato il nostro impegno a continuare a far andare le cose come devono andare»

L’Imolese ha ricevuto i contributi di Lega previsti legati al minutaggio-giovani della scorsa stagione?

«Non ancora».

Quando arriveranno, come li userete?

«La voragine economica è importante, non potranno utilizzarsi solo i contributi di Lega o altre situazioni creditorie: dobbiamo fare equity ed immettere capitali per affrontare le situazioni debitorie e quelle esigenze di migliorie legate alla squadra».

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