Il Cesena, il Sestri Levante e la videocassetta del 1999

Calcio
/  A un dato momento

Il campionato di Serie C è di basso livello. Prima o poi torneremo a dirlo e quel giorno dovremo ricordarci di quando il Sestri Levante ultimo in classifica venne a prendersi un meritato punto al Manuzzi. Allargando la visuale, il Sestri non è stato di basso livello e il Cesena non è stato di alto livello: forte di una rosa costata almeno il triplo, a un certo punto doveva giocarsela sulle individualità, ma le individualità non hanno spostato. L’addetto alla differenza per partite bloccate resterebbe Corazza, che quando gioca con Shpendi e Berti è coinvolto in ogni minuto di gara, mentre ieri è tornato l’attaccante di cui ti accorgi solo quando tira in porta. Il Sestri ha avuto il merito di portare la partita sui dettagli e sui dettagli il Cesena si è arenato, ripresentando un lugubre limite del passato: ci sono partite in cui il portiere deve darti dei punti, altrimenti è dura arrivare primi.

Alla fine Cesena-Sestri Levante 2-2 non fa che ribadire il peso che Shpendi ha assunto in fretta in questa rosa. Cristian conferma la tradizione di punte albanesi che qui hanno lasciato un segno (la fiammatona iniziale di Myrtaj, la professionalità di Bogdani, il talento di Stiven), mentre restando a Est, quando arrivava un giocatore dalla Romania le cose si mettevano male. Chi è stato il precursore delle promesse non mantenute dalla Romania? Daniel Pancu, il Ronaldo di Giulesti, che arrivò con un alone di magia alimentato da una videocassetta che fece il giro della città. Storia del giugno 1999: il Cesena inizia a trattare la stella del Rapid Bucarest e della Nazionale Under 21 romena. Il procuratore Giovanni Becali pastura il lago con dovizia, aiutato da una intervista che un santone come Mircea Lucescu rilascia al Corriere Romagna: “Pancu deve migliorare nell’uno contro tre (testuale, ndr), per il resto sa già fare tutto”. Pancu in quell’inizio di estate è convocato in Olanda-Romania Under 21: Pier Luigi Cera e Gabriele Valentini si attivano per andarlo a vedere, ma prima vogliono documentarsi ulteriormente. Nella sede che all’epoca era in Corte Botticelli, il manager Becali lascia un vhs con una serie di giocate di Pancu: Cera ne vuole una copia in più e l’accompagnatore Piero Gherl si fionda al vicino Blockbuster. Il commesso sta per chiudere, ma per il Cesena fa sempre un’eccezione.

“Mi serve una copia di questa cassetta, prima possibile”.

“Piero, ho appena chiuso. Te la duplico subito da casa”.

Ora, dire che il commesso in questione era (è) un tifoso del Cesena non rende l’idea e suona riduttivo: sarebbe un po’ come dire che Marcell Jacobs è abbastanza veloce o che Vittorio Sgarbi fatica nel contraddittorio. L’uomo Blockbuster capisce che la videocassetta ha del materiale che scotta e di copie ne sforna due a tempo di record: una per Cera e una per sé. Quella stessa sera, Becali avvisa che Pancu è influenzato e non giocherà in Olanda, quindi Valentini e Cera annullano il volo. Ma ormai il Panculeaks è in azione e le copie del vhs iniziano a girare: diventano cinque, dieci, cento e poi chissà quante. Come se non bastasse, si inserisce la cassetta nel videoregistratore e la prima scena è mondiale. Si vede piuttosto male, non c’è audio, ma riconosci Pancu che fa un gol spaziale: al limite dell’area spalle alla porta, palleggia due volte alzando la palla col malleolo destro, quindi al terzo tocco fa un sombrero con virata a scavalcare il difensore che lo marcava, entra in area, controlla e segna in diagonale di destro. Magnifico. Il 1999 è un anno ricco di grandi film (American History X, Matrix, Il sesto senso), ma a Cesena per qualche settimana va fortissimo “Pancu contro tutti”: un film che parte allegro, ma finisce male. Lucescu aveva ragione, Pancu doveva migliorare nell’uno contro tre: nell’andata dello spareggio salvezza a Pistoia, provò a ingannarne tre con un controllo di tacco, ma perse palla sulla trequarti e la Pistoiese segnò il 3-1 che di fatto era la condanna anticipata alla C1. La leggenda racconta che i compagni nello spogliatoio gli urlarono di tutto, mentre si profilava l’inevitabile. Il Cesena salutava la B e Pancu salutò subito, trovando il rilancio in Turchia nel Besiktas. Dopo una bella carriera in giro per l’Europa, oggi Pancu ha 46 anni ed è proprio lui il ct della Romania Under 21, mentre la sua videocassetta oggi prende polvere in isolate mensole di Cesena e resta il film triste di quel 1999, a ricordo di una squadra che voleva rinforzarsi al mercato invernale, poi cambiò idea e comprò Angelo Paradiso.

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