Miramari scuote il Forlì: “Due rinforzi? Anche qualcuno in più”

Mancano un paio di rinforzi al Forlì per completare l’organico? La risposta di Alessandro Miramari è secca e tagliente: «Anche qualcuno in più. Sono in corso valutazioni sul mercato: è chiaro che la squadra non sia ancora completa, inoltre dobbiamo sostituire Gaiola».

Insomma, ancora non ci siamo e il tecnico della promozione in Serie C chiede al Forlì qualche altro giocatore. Due li ha già avuti, il portiere Simone Calvani e il terzino Giulio Manetti, in dirittura c’è pure il terzino sinistro Giacomo Cavallini dalla Reggiana, un 2004 che l’anno scorso ha collezionato 12 presenze nel girone A con la maglia del Lecco e che nel ritiro con i granata stava facendo molto bene.

Poi occorrerà qualche altra pedina, prima dell’inizio del campionato, dotata di leadership a livello di spogliatoio in grado di compensare la partenza di Sbardella e l’infortunio del capitano Gaiola, che erano i due trascinatori del gruppo. Intanto la preparazione prosegue con prestazioni oscillanti, decisamente insufficienti con Sassuolo Primavera e Legnago, molto positiva con il Cesena nel Memorial Sirotti, a sprazzi con l’Ancona mentre domani sera a Modena si profila un altro test molto probante. «Non riusciamo ad interpretare le partite con la giusta energia, il problema della squadra, attualmente, è questo: siamo troppo altalenanti», commenta Miramari.

In zona-gol il Forlì ci arriva, costruisce occasioni, soprattutto grazie ad un Farinelli tornato a fare la punta esterna, ma la via del gol resta una parziale incompiuta. «Occasioni ne costruiamo, poi pecchiamo nella fase di finalizzazione – aggiunge Miramari – ma sinceramente questo è l’aspetto che al momento mi preoccupa di meno anche perché vedo dei miglioramenti partita dopo partita».

Rispetto all’anno scorso il Forlì si presenta comunque rinnovato in almeno la metà dell’undici base. «Al momento la necessità è quella di integrare i nuovi, tutti stanno crescendo ma alcuni giovani si stanno confrontando con lo scoglio di giocare con gli adulti, il percorso di crescita si presenta lungo ma non siamo assillati dalla fretta».

Elia Petrelli sembra un po’ a corto di preparazione: «Anche l’anno scorso quando è arrivato non era prestante a livello fisico poi abbiamo visto tutti quale rendimento ha avuto, lui sa che deve e può dare di più per noi è un giocatore molto importante».

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