Partito da Forlì ha assaporato l’eccellenza nella Premier per poi cadere nel precipizio degli infortuni ma Luca Ercolani non si è mai esaltato e neppure arreso. Adesso, a 26 anni (fra 3 giorni), è una colonna della Pianese che sabato riceve il Forlì. «Sono nato a Ravenna ma Forlì è stato il mio trampolino di lancio nel mondo del calcio di cui conservo un ricordo indelebile come l’allenatore Emilio Novelli che ha contribuito a cambiarmi ruolo spostandomi in difesa e con cui ci sentiamo ancora».
Luca Ercolani ha tirato i primi calci nel Classe all’età di otto anni poi le giovanili un triennio a Ravenna uno a Rimini quindi a Forlì che l’aveva girato in prestito al Cesena: «Ma c’erano già contatti in corso con il Manchester United dove sono arrivato nel 2016».
A consigliarlo fu David Williams, gallese, ex giocatore di rugby e osservatore dello United per l’Italia, che era diventato grande amico Sir Alex Ferguson dopo aver portato a Manchester Federico Macheda: «Quella inglese - racconta Ercolani - è stata un’esperienza formativa e non solo a livello calcistico, ho fatto parte di una società che ha strutture incredibili in un ambiente di straordinaria cultura calcistica. Ricordo che facevo parte dell’Academy e ci allenavamo con doppie sedute ogni giorno. Sono stato fortunato a vivere un’esperienza di questo livello, non ero e non sono un fenomeno ma grazie al Forlì sono decollato per questa esperienza. Un osservatore mi portò a fare due provini a distanza di sei mesi che hanno avuto esito positivo».
Da quel passaggio, il Forlì mette in cassa 50mila sterline più bonus (oltre 70mila euro) ma il sogno di Ercolani si infrange quando sembra vicino l’esordio in prima squadra. «Ho firmato un contratto di tre anni rinnovato per un ulteriore biennio, Mourinho mi vedeva bene purtroppo sono incappato in due infortuni, il terzo anno la rottura del metatarso del piede che mi ha tenuto fermo tre mesi, l’anno successivo dopo le prime quattro partite causa la lesione al legamento crociato del ginocchio sono stato operato a Londra. Era il periodo del Covid e l’assenza si è prolungata, quando sono rientrato la società mi ha fatto capire che non mi avrebbe rinnovato il contratto così ho preso al volo la prima possibilità tornando in Italia al Carpi che era appena retrocesso dalla B».
Dopo qualche peregrinazione fra Catania, Andria, Alessandria e Foggia, Luca Ercolani ha trovato dimora a Piancastagnaio anche se ogni tanto risuona qualche sirena dall’estero come in estate l’interesse dello Sparta Rotterdam nell’Eredivisie: «L’anno scorso con la Pianese siamo arrivati ottavi entrando nei play-off, risultato storico per la società, in questo campionato l’obiettivo primario è raggiungere la salvezza prima possibile perché a parte le tre di testa il girone si presenta molto equilibrato ed incerto. La società è piccola come la località (neppure 4.000 abitanti, ndr) ma non ti fanno mancare niente, sono soddisfatto, qui ho trovato tranquillità».
Del Forlì ha visto tutte le partite compatibilmente con gli orari di squadra: «Contro il Forlì che gioca a viso aperto è uno scontro diretto, conosco i due Saporetti, Lorenzo, Simone anch’egli di Ravenna, e Petrelli che ho affrontato quando ero al Manchester e lui alla Juventus».
L’insidia per il Forlì sarà anche ambientale oltre ai 770 metri di altitudine c’è pure il terreno di gioco: «A volte non si parla bene del nostro campo ma è un sintetico tenuto bene che non crea difficoltà - conclude Ercolani - siamo sotto di tre punti rispetto al Forlì, cerchiamo l’aggancio».