Il guaio del Forlì: non riesce più a mantenere la porta inviolata

Forlì, città aperta. Parafrasando il titolo del capolavoro cinematografico di Rossellini, l’area dei Galletti, nelle ultime 8 giornate, è stata terra di conquista per tutti gli avversari. L’ultimo clean-sheet risale alla vittoriosa trasferta di Sassari (0-2) dopodiché non c’è stata giornata in cui i biancorossi non abbiano incassato gol: ben 16 e appena 8 punti conquistati in 8 partite. Una netta inversione di tendenza rispetto alle 8 gare che avevano preceduto la Torres, in cui le reti al passivo erano state appena 7, meno, quindi, di una a partita (dato che non cambia considerando il match col Rimini, poi escluso: in questo caso, i gol subiti sarebbero 8 in 9 incontri).

Un passo indietro

D’altra parte, nella prima parte di stagione, il Forlì era riuscito a mantenere inviolata la porta in ben 3 occasioni: il derby col Ravenna, vinto 1-0, la sfida col Guidonia, portata a casa sempre di corto muso (1-0) e, appunto, il match di Sassari. Una performance frutto anche delle parate di Martelli, dimostratosi, inizialmente, un valore aggiunto. Dalla sfida casalinga col Pineto, invece, il vento è cambiato. Contro gli abruzzesi, i biancorossi si sono fatti bucare già al 13’ dall’attuale capocannoniere del girone Bruzzaniti, evitando la sconfitta solo al 91’, grazie al neo entrato Giovannini. A Livorno, il 2-0 iniziale non è bastato a condurre tranquillamente in porto il match, riaperto ben due volte dagli amaranto (2-1 di Dionisi e 3-2 di Noce). Un campanello d’allarme forse sottovalutato perché dalla successiva giornata, quella della trasferta ad Alessandria contro la Juve Next Gen, i Galletti hanno smesso di far risultato. Dopo l’1-0 firmato da Pedro Felipe, è arrivato, infatti, l’harakiri casalingo col Campobasso: avanti 2-0 all’intervallo, il Forlì nella ripresa non ha giocato, facendosi ribaltare da Brunet, Padula e Leonetti, complici gli errori di Martelli e Pellizzari. Sotto la neve di Piancastagnaio, invece, horror è stato il primo tempo, con la Pianese avanti 3-0 al 56’ e la reazione d’orgoglio dei biancorossi è valsa almeno un passivo meno pesante (3-2). Nemmeno i 70’ in superiorità numerica con il Bra sono bastati a non prendere gol, arrivato per la sfortunata deviazione di capitan Saporetti sulla spizzata di Sinisi. Ad Ascoli, invece, è andato in scena il sacco di Roma, coi marchigiani ad affondare nell’acerba linea difensiva ospite, accontentandosi del 3-0 finale. Il riscatto è arrivato sabato contro il Carpi, malgrado il momentaneo pareggio di Figoli e il 4-2 di Forte, all’83’. Una rete che ha complicato il finale, la cui gestione, secondo lo stesso Miramari, doveva essere migliore.

Cercasi solidità

Limitando il confronto alle prime 18 giornate di un anno fa, i Galletti avevano incassato 10 gol, meno della metà di quelli di quest’anno (23). In Serie C la solidità è importante e va ritrovata il prima possibile, magari già domani in casa di un Perugia che segna pochissimo (14 reti, media di 0.80 a partita).

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