Il Forlì scende al Curi contro un Perugia chiamato alla “gara della vita”, come affermato in settimana da Riccardo Gaucci. Fra le due formazioni, in campo oggi alle 17.30, si gioca molto più quella di Tedesco, penultima in classifica e di nuovo in crisi. Dopo le vittorie su Livorno e Vis Pesaro, e i pareggi con Pontedera, Arezzo e Torres, il Grifone sembrava essere uscito dal tunnel, invece ha inanellato tre sconfitte di fila contro Juventus Next Gen, Ternana e Campobasso, per un totale di 9 gare perse in 18 giornate.
Difficile dire se per i Galletti affrontare una delle nobili del girone in queste condizioni sia più un vantaggio o un rischio, vista la fame di punti e la sensazione di essere all’ultima spiaggia. Il tema, in ogni modo, non appassiona il tecnico biancorosso Alessandro Miramari: «Non so, vedremo a partita in corso. Di sicuro, incontreremo una squadra che ha un grande blasone e vuole uscire da un momento no, ragion per cui mi aspetto una gara combattuta. Le parole di Gaucci? Quando sei in fondo alla classifica, tutte le partite diventano della vita e, comunque, gare semplici non ne ho ancora viste».
Anche il Forlì ha attraversato un periodo difficile, ma il netto successo di sabato sul Carpi sembra averlo archiviato. «Abbiamo compiuto progressi, soprattutto dal punto di vista del temperamento, tuttavia, non ho visto tutte queste differenze con le precedenti partite. A mio avviso, infatti, abbiamo spesso ottenuto meno di quanto meritato, mentre stavolta è accaduto il contrario: col Carpi sono arrivati tre punti, nonostante una sfida equilibrata, in cui il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, in altre occasioni, invece, dovevamo vincere e magari abbiamo pure perso».
Il percorso di maturazione della squadra, quindi, prosegue. «In alcune partite non riusciamo a mettere in campo tutto il nostro potenziale. Non esistono né medicine né scorciatoie, bisogna lavorare fino a compiere quel salto di qualità che non si raggiunge con un processo graduale bensì salendo un gradino».
Il Forlì di sabato, comunque, ha convinto, ragion per cui il tecnico potrebbe riproporre lo stesso undici titolare, confermando Coveri dal 1’ e arretrando Macrì mezzala. «In realtà, Macrì, Petrelli e Farinelli hanno tutti e tre problemi agli adduttori, causati dal terreno scivoloso, e non so se saranno disponibili». Non dovessero recuperare, si prospetta una soluzione d’emergenza con Franzolini centravanti, dato che sia Manuzzi sia Simone Saporetti, ormai con le valigie in mano, difficilmente verranno utilizzati. La sensazione, tuttavia, è che il tecnico faccia un po’ di pretattica, anche per sollecitare la società a intervenire sul mercato: «La priorità è migliorare la squadra a 360 gradi, con innesti in ogni reparto».
Intanto, vincendo a Perugia, c’è la possibilità di chiudere il girone d’andata a quota 27, avvicinando un bel po’ la salvezza. «Le proiezioni hanno poco senso. Sapevamo che per rimanere nella categoria dovevamo proporre un calcio all’altezza e sin qui credo ci siamo riusciti in maniera onorevole. A Perugia, quindi, andiamo pensando solo a disputare una buona prestazione, se ci riusciremo, il resto verrà di conseguenza».
Infine, un auspicio per il nuovo anno. «Mi auguro che i tifosi continuino a seguirci, anche al di là dei risultati, dandoci una mano nei momenti di difficoltà».