Il Forlì fa ricorso contro il Carpi per la posizione di Cecotti

Carpi-Forlì continua in Tribunale. Ieri la società del presidente Gianfranco Cappelli ha presentato ricorso (lo aveva preannunciato all’arbitro domenica dopo la partita) chiedendo la vittoria a tavolino, dopo che al Cabassi il match si era concluso col successo in rimonta della capolista.

Motivo del reclamo

Alla base del reclamo, l’impiego da parte del Carpi del difensore Tommaso Cecotti, subentrato al 60’ per Verza ma, secondo la dirigenza biancorossa, impossibilitato a scendere in campo perché squalificato. Per il Forlì, siccome Cecotti aveva scontato la sua giornata di squalifica contro la Pistoiese (lo scorso gennaio) e la squadra toscana è stata estromessa dal campionato, quella partita è da considerarsi annullata e, di conseguenza, anche la squalifica non è stata estinta. La tesi della società di viale Roma si rifà al passaggio della delibera della Lega Dilettanti in cui si dà «atto della avvenuta esclusione della società Pistoiese (matricola 930876), al campionato nazionale di Serie D Girone D, stagione sportiva 2023-2024 disponendo altresì che, in applicazione dell’articolo 53 comma 3 delle Noif, la classifica del girone di competenza venga riscritta e pubblicata con l’annullamento dei risultati di tutte le gare in precedenza disputate dalla società rinunciataria e la pubblicazione del calendario a partire dalla 15a giornata di ritorno, prevedendo il turno di riposo alla società che avrebbe dovuto incontrare quella esclusa”.

Articolo 21 comma 4

Dal momento che, in base all’Articolo 21 comma 4 del Codice di giustizia sportiva, in “caso di annullamento della gara, il calciatore sconta la squalifica nella gara immediatamente successiva alla pubblicazione del provvedimento definitivo”, Ceccotti, per il Forlì, domenica non avrebbe dovuto giocare perché squalificato. La questione, tuttavia, è di lana caprina. Lo stesso comunicato 121 della Lega Dilettanti fa riferimento, infatti, “all’annullamento dei risultati di tutte le gare in precedenza disputate”. Formula da cui si può evincere che vengono annullati i risultati ma non le gare tout-court né i conseguenti provvedimenti disciplinari, tant’è vero, come recita il sito emiliano lavoce.it che “l’ammonizione ricevuta da Calanca in quel Carpi-Pistoiese viene ritenuta valida dalla Lnd, e il capitano dovrà saltare la trasferta di domenica a Imola anche in forza di quel cartellino giallo. Secondo la stessa logica, la gara con la Pistoiese in cui Calanca fu punito con un’ammonizione ritenuta valida dovrebbe essere considerata altrettanto valida ai fini dello sconto della squalifica da parte di Cecotti”.

E Gaiola?

Per di più, adottando l’interpretazione del Forlì, nemmeno il centrocampista biancorosso Riccardo Gaiola, squalificato contro la Pistoiese (in febbraio), domenica avrebbe dovuto giocare e invece era regolarmente in campo dall’inizio. Perché? La società di viale Roma sostiene che il suo tesserato la squalifica l’avrebbe già scontata. Una tesi quantomeno bizzarra se è lo stesso Forlì che sostiene che a fare fede sia il comunicato di 7 giorni fa in cui si ufficializza l’esclusione della Pistoiese...

Oggi il giudice sportivo non omologherà il risultato di Carpi-Forlì, poi toccherà alla giustizia sportiva tra domani e venerdì della prossima settimana scrivere la sentenza. In caso di accoglimento del ricorso, il Carpi perderebbe la sfida di domenica a tavolino ma avrebbe diritto a presentare un appello in giudizio alla Corte d’Appello Federale. Spettatore interessato di tutta la vicenda il Ravenna che da un ko a tavolino del Carpi avrebbe tutto da guadagnare. Al di là del pronunciamento della giustizia sportiva, la sensazione è che, per come gestita, l’esclusione della Pistoiese abbia inflitto un vulnus irrimediabile al campionato, condannato a decidersi a carte bollate piuttosto che sul campo.

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