Forlì e nuvole. Sono Simone Saporetti, Manuzzi, Pellizzari e Scorza, ovvero la faccia triste del mercato. Se il club di viale Roma ha avuto la mano felice nella scelta dei giovani (in particolare Manetti, Elia e Cavallini), non altrettanto si può dire per i giocatori d’esperienza: arrivati per favorire l’upgrade della squadra, non hanno mai inciso, scivolando presto ai margini, incapaci persino di rappresentare un’alternativa. Tolto il De Risio delle ultime partite, centrocampista di lotta e di governo, gli altri hanno reso ampiamente al di sotto delle attese, facendo rimpiangere chi se ne è andato, da Sbardella a Campagna, fino a Trombetta.
Le delusioni maggiori, tenuto conto del pedigree, sono Simone Saporetti e Stefano Pellizzari. L’ex Carpi, pezzo pregiato della campagna acquisti, ha lasciato il segno solo nel derby con il Ravenna, poi si è eclissato, fallendo le opportunità ricevute, da ultima la sfida di Coppa contro l’Arzignano. Probabilmente non era il giocatore che serviva al Forlì, essendo una seconda punta più e non un esterno d’attacco. Tuttavia, pur di valorizzarlo, Miramari all’inizio aveva addirittura arretrato Macrì a mezzala. Poi, è dovuto tornare sui suoi passi: il numero 10 ha ripreso il suo posto, confermandosi sugli straordinari livelli della Serie D, mentre Saporetti si è accomodato in panchina, giocando solo gli ultimi scampoli di partita, per un totale di 415’. A gennaio lascerà quasi certamente viale Roma anche per via dell’oneroso ingaggio.
Stesso destino che si prospetta per il difensore centrale Pellizzari. Che però, avendo un altro anno di contratto, sarà difficile (impossibile?) da piazzare. Pensare che, con il suo lunghissimo curriculum in Serie C, doveva essere il Virgilio del Forlì fra i professionisti, invece ha sempre stentato, specie contro avversari veloci. Tanti i gol sulla coscienza: Pontedera, Arzignano (in Coppa) e da ultimo Campobasso, quando ha regalato a Leonetti la palla del 2-3. Per fortuna in quel ruolo Elia, classe 2005 in prestito dalla Fiorentina, si è subito dimostrato più che all’altezza, tant’è che Pellizzari ha giocato appena 438 minuti. Un altro veterano della categoria da cui ci si aspettava di più è Cristian Scorza. Il centrocampista ex Campobasso non ha mai convinto Miramari, che l’ha quasi sempre utilizzato a gara in corso (477’ in totale). Pure lui rischia di finire nella lista dei partenti, in ballottaggio con Francesco Manuzzi. La punta di Cesena ha stentato al debutto in Serie C, con appena 432’ in campo: tanto impegno, ma nessun gol e una differenza abissale rispetto a Petrelli.
Alla luce delle probabili uscite, è lecito attendersi qualche movimento in entrata. Il primo si è registrato settimana scorsa, con l’arrivo del centrocampista svincolato classe 2002 Carmine Monaco (esperienze in Serie D a Cartigliano, United Riccione e Imperia), convocato già contro il Campobasso.