Calcio D, Pecci: “Forlì, alla fine il punto di Lodi non è da buttare”

Muovere la classifica va sempre bene, allungare la striscia positiva, arrivata a 8 risultati utili consecutivi, dà sicuramente morale e fiducia. Tuttavia, chissà che un domani il Forlì non si trovi a dover rimpiangere i punti lasciati per strada. Se col Prato il successo era sfumato al 92’, domenica contro il Fanfulla non è arrivato per le troppe occasioni sprecate. «Il rammarico c’è – dichiara Cristian Pecci, mezzala classe 2003, arrivato in estate dall’Ancona – abbiamo avuto le opportunità per fare meglio, soprattutto nei primi 15’ del primo tempo, purtroppo non le abbiamo sfruttate a dovere. Certamente sarebbe stato auspicabile fare bottino pieno, tuttavia, considerato che giocavamo su un campo difficile, contro un avversario solido e compatto, alla fine questo punto non è da buttare».

Sia nell’occasione di Greselin, che ha ciccato dentro l’area piccola l’assist di Masini, sia in quella di Calì, la cui conclusione debole da distanza ravvicinata ha vanificato la prodezza di Merlonghi, ai Galletti è sembrata fare difetto un po’ di cattiveria sotto porta: «Ci è mancata solo la zampata vincente. Per il resto, a parte una chance nel primo tempo, ai nostri avversari non abbiamo concesso nulla: siamo stati bravi a restare compatti e tenere sempre in mano il pallino del gioco».

Un buon viatico in vista del prossimo impegno casalingo contro il Corticella, che sin qui ha vinto 5 partite e ne ha perse altrettante, senza mai pareggiare. Reduce dal 2-1 sul Mezzolara, la squadra bolognese staziona nel gruppone che insegue le prime 5 della classe, a -3 dai biancorossi. «Si tratta di un cliente difficile, ma tutte le squadre del girone lo sono, non a caso ogni gara fa storia a sé. Conosciamo i nostri punti forza e faremo di tutto per centrare la vittoria e scalare posizioni».

Uno degli asset biancorossi è la capacità di cambiare pelle anche in corsa, passando indifferentemente dal 4-3-3 al 4-4-2. «È un’arma in più, abbiamo una rosa molto profonda con tanti ragazzi bravi e duttili, capaci quindi di ricoprire diversi ruoli».

Lo stesso Pecci può giocare mezzala, come ora, ma anche ala o esterno d’attacco: «Faccio ciò che l’allenatore ritiene più opportuno, l’importante è farsi trovare pronti. Per ora sono soddisfatto del mio campionato, anche se si può sempre migliorare e mi alleno per questo. L’anno scorso ad Ancona in serie C non ho collezionato un gran minutaggio, quindi sono sceso di categoria per avere più spazio. L’impatto è stato buono, sicuramente aver militato in C mi ha aiutato a crescere e ambientarmi».

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