Calcio D, il presidente Cappelli: “Forlì, adesso non ci poniamo limiti”

Dalla tempesta al vento in poppa. Così è cambiato lo scenario del Forlì che adesso veleggia nelle alte vette della classifica. Il presidente Gianfranco Cappelli può dirsi finalmente soddisfatto al termine di un girone di andata non iniziato però sotto i migliori auspici. «Confesso che all’inizio, dopo le prime due partite negative, c’eravamo un po’ spaventati. Alla 3a giornata è vero che è arrivata la vittoria sul Certaldo ma la squadra non aveva un suo gioco definito. Come dirigenti abbiamo avuto il merito di intervenire velocemente e il cambio di allenatore (da Martini ad Antonioli, ndr) ha dato i suoi risultati».

Mauro Antonioli non è stato una scommessa e neppure una novità assoluta. «Già due anni fa - racconta Cappelli - era un candidato forte alla panchina dopo essere uscito dal Ravenna poi la scelta è caduta su Cornacchini».

l’impatto del tecnico residente a Bellaria è stato dirompente e salvo due inopinate battute a vuoto con Corticella e Lentigione il Forlì ha iniziato a galoppare. «C’è un bel gruppo e Antonioli è l’elemento giusto per allenare e motivare questa squadra, in quanto a Protti da ex presidente si sta rivelando anche ottimo direttore sportivo ma non voglio dimenticare il contributo di Mariani in qualità di direttore generale».

Obiettivo play-off ma...

l’obiettivo del Forlì restano i play-off, anche se... «l’accesso alla fase finale del campionato è certamente molto importante ma non ci poniamo limiti. Mi hanno colpito di recente le parole di Brunelli, presidente del Ravenna, che ha indicato il Forlì come la rivale più pericolosa per la vittoria in campionato. Il fatto che un dirigente navigato abbia indicato il Forlì come rivale più accreditata rispetto a Corticella e Carpi per il primato finale, è un attestato di stima che giunge inatteso e per questo fa doppiamente piacere».

In questo mercato invernale il Forlì ha fin qui puntato sui giovani, con l’arrivo degli under Crociati dal Bologna e Lolli dal Borgo San Donnino. Ora però si attendono un paio di colpi: il ritorno di Amedeo Ballardini e una punta esterna: «Noi siamo molto attenti alle opportunità che si possono cogliere. Intanto dalla settimana scorsa si allena con noi Amedeo Ballardini: vediamo qual è la sua condizione atletica e se sta bene lo tessereremo. Poi potrebbe arrivare un attaccante (è sfumato Piscitella, approdato all’Aquila dopo la Pistoiese, ndr) ma siamo anche attenti a non minare la solidità del gruppo come successo anni fa commettendo errori di cui mi sono molto pentito. Intanto c’è da constatare la crescita dei giovani della nostra Juniores approdati in prima squadra: mi riferisco a Signore, Graziani, Valentini, che sono un vanto per la nostra società».

È comunque un Forlì che pensa in grande e vuol ripartire nel girone di ritorno sfruttando al massimo un calendario complessivamente abbordabile: «Abbiamo sempre detto che il nostro è un programma triennale però sappiamo anche che le occasioni vanno colte al volo quindi non ci tireremo indietro. Ma è necessario ripartire forte perché dalle nostre elaborazioni il campionato si vince a 70-75 punti, quindi occorre pedalare forte fin da subito».

Manca ancora un ultimo tassello, la risposta della città. «Ma io vedo un interesse crescente intorno alla squadra, spero anche che il pubblico forlivese ci dia soddisfazione venendo allo stadio in numero maggiore».

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