Calcio D, Casadio: “Forlì, bisogna resistere e portare avanti le nostre idee”

“Il momento è catartico”, ripeteva sempre il comico Flavio Oreglio. Per il Forlì, invece, è delicato. Se la sconfitta col Corticella poteva essere derubricata a incidente di percorso, quella di domenica contro il Lentigione, la seconda di fila, suona come un campanello d’allarme. Al “Camp Nov” di Sorbolo Mezzani, infatti, il Forlì è apparso abulico e mai in partita. «Abbiamo accusato un po’ di stanchezza, il Lentigione si è rivelato più forte di noi – è la diagnosi della mezzala biancorossa Patrick Casadio – può capitare, adesso dobbiamo tenere duro e lavorare al massimo per tornare quelli di prima».

Parlare di crisi, probabilmente, è esagerato, considerata la striscia precedente di otto risultati utili, tuttavia è innegabile che qualcosa nei Galletti si sia incrinato. «I momenti difficili arrivano, prima o poi doveva succedere. Certo, si tratta del primo dell’era Antonioli, bisogna resistere e portare avanti le nostre idee. Non è un problema di moduli, semplicemente non siamo stati all’altezza».

Qualche occasione, comunque, il Forlì l’ha collezionata, ancora una volta, però, è mancata la necessaria cattiveria sotto porta. «I problemi in fase di concretizzazione non preoccupano, si possono risolvere. Ora è necessario rimanere coesi e concentrarci sul prossimo match». Ovvero, il derby contro la capolista Ravenna. «Ci aspetta una guerra. Affronteremo una squadra veloce, fisica, che vai ai duemila all’ora. Mi aspetto una gara maschia come quella col Lentigione ma, a differenza loro, il Ravenna ha anche tanta tecnica, ragion per cui, oltre a correre di più, dovremo essere bravi sia in fase difensiva sia offensiva, cercando di vincere i contrasti e costruire l’azione dal basso, come non siamo riusciti a fare domenica scorsa».

Chissà se per Casadio ci sarà un’altra chance dal primo minuto. «Sono contento che il mister col Lentigione mi abbia dato fiducia. Era un po’ di tempo che non giocavo, e l’ho sentito, devo recuperare il ritmo partita». Dopo il match contro la Pistoiese del 22 ottobre, infatti, non era più stato titolare. «Penso di poter dare molto di più, purtroppo a causa di qualche problema di salute non sono stato al meglio».

Col cambio in panchina, d’altra parte, l’Under del 2003 ha perso un tecnico che lo conosceva bene, avendolo allenato due anni alla Sammaurese. «Mi trovo bene anche con Antonioli. E’ bravo, ha esperienza e tante idee. Sicuramente sono diverse da quelle di Martini e pratica un altro tipo di gioco: all’inizio abbiamo faticato ad adattarci ai suoi schemi ma sono convinto che si riveleranno vincenti».

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