Forlì, Arrigo Sacchi agli studenti del "Marconi": "Non mi piaceva la scuola, così sono costretto a studiare ancora"

Calcio

Arrigo Sacchi, l’allenatore che più di ogni altro ha modificato il calcio di fine secondo millennio, è stato ospite ieri mattina dell’Istituto Tecnico Industriale “G. Marconi” di Forlì. La partecipazione degli studenti è stata molto numerosa, tanto che si è dovuto suddividere l’evento in due tornate di un’ora ciascuna. Sacchi è stato gentile e sorridente con tutti, si è lasciato fotografare e ha firmato autografi. Uno, addirittura, sulla giacca di una tuta sportiva nuova fiammante: Sacchi, stupito per la richiesta, prima di impugnare il pennarello nero ha chiesto sorridendo se la mamma del ragazzo fosse d’accordo...

Non sono mancati i consigli ai ragazzi: “Se si vuole sfondare nello sport, occorre avere determinazione e perseveranza, ma bisogna anche essere disposti a lavorare duramente. Se si riesce a dare tutto se stessi, si può anche non vincere però si è ugualmente degli eroi. Penso al nostro secondo posto ai mondiali americani del 1994: fu preso come una sconfitta, invece per me i miei giocatori in quella circostanza hanno fatto tutto quello che potevano e, dunque, li ho ringraziati”.

E poi, di seguito: “Quando ero giovane come voi – ha detto ancora Sacchi – non mi piaceva andare a scuola, non ero un bravo studente, tutt’altro. Mi pareva di perdere tempo. Ma questo errore mi è costato caro, perché ancora oggi sono costretto a studiare”.

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