Calcio serie B, Cesena, Succi è pronto: «Non si tratta di un salto nel vuoto»

Del Cesena è stato innanzitutto calciatore per quattro anni, sfiorando le 100 presenze (si è fermato a 98 gare ufficiali), segnando 25 gol e vincendo un campionato di Serie B a Latina. Poi, un anno fa, è diventato responsabile dei Camp estivi e coordinatore dell’attività dell’Academy, ma anche collaboratore tecnico delle giovanili. Da due giorni Davide Succi ha ricevuto una nuova investitura: responsabile tecnico del settore giovanile in una squadra guidata da Massimo Agostini, che occupa il vertice della piramide, e completata da Fabrizio Faro, responsabile dell’attività di base e coordinatore. La “promozione” del Cigno è stata ufficializzata mercoledì dopo che due settimane fa Roberto Colacone aveva deciso di rassegnare le dimissioni, costringendo Corrado Di Taranto a cambiare strategia: «Diciamo che sarei comunque entrato in questo ambito - comincia Succi - anche se le cose sono cambiate in fretta nelle ultime settimane. Per me non è stato un salto nel vuoto, perché ero pronto. Di sicuro è stato un fortissimo attestato di stima e di fiducia da parte del direttore generale e della proprietà, che ringrazio. Ora voglio contraccambiare la fiducia che mi hanno dato, continuando a fare crescere i nostri ragazzi. Questo è l’aspetto che mi interessa di più».
Linea verde
Succi aveva ricominciato a respirare l’aria di Cesena un’estate fa, ma anche durante la stagione 2024-2025 era rimasto legato al Cavalluccio: «Il legame è partito un anno fa quando ho cominciato a collaborare con il Cesena, partendo dai camp estivi. Poi ho lavorato sul campo allenando gli attaccanti dall’Under 17 in giù. Sono riuscito a costruire un bellissimo rapporto con gli allenatori, con i quali ho svolto tante attività durante l’anno, senza dimenticare gli appuntamenti con le scuole, la Cavalluccio Cup e il calcio integrato. A Cesena sono stato 4 anni da calciatore poco prima del fallimento, ma ho ritrovato il solito ambiente, una società attenta al suo serbatoio e ai suoi ragazzi. Per la proprietà questo è un tema sensibile e da continuare a coltivare. Ho trovato un settore giovanile caratterizzato da un forte senso di appartenenza e da un’identità che ancora resiste e non è affatto scontata. Ma in questa terra e in questa società la fiamma non si spegne mai. Il nostro compito è innanzitutto questo: continuare a coltivare questo aspetto e questo fortissimo legame, prendendo spunto dal Cesena di due anni fa, che ha vinto la C con quattro titolari saliti dal settore giovanile».
Poi Succi fa chiarezza sul nuovo assetto e sul tipo di operatività: «Massimo Agostini è il responsabile del settore giovanile, quindi sarà al vertice della nostra squadra e avrà il compito di tenere anche i rapporti con il board. Io sono il responsabile tecnico, mentre Fabrizio Faro si occuperà dell’attività di base. Saremo un team a disposizione dei nostri allenatori e dei nostri ragazzi. Dal punto di vista pratico, il nostro compito sarà produrre giocatori o valore per la prima squadra, accompagnando i ragazzi nella loro crescita. L’obiettivo di chi è con noi deve essere uno: avere il sogno e la voglia di arrivare al Manuzzi».
Con tre figure in cima all’organigramma, chi prenderà la decisione finale? E non c’è il rischio di essere troppi? Così Succi: «Non c’è nessun rischio, perché non deve esserci un uomo solo al comando».
Quanto alla proprietà, ecco le richieste arrivate dagli Stati Uniti: «La proprietà monitora con grande cura e attenzione ciò che il settore giovanile può offrire in termini di crescita. Il valore del nostro vivaio non deve essere legato solo ai risultati, ma anche alla crescita degli uomini e dei calciatori». Finale sugli allenatori. Quando verranno ufficializzati? Succi chiude così: «A brevissimo, le scelte sono state fatte».