Su azione nessuno in B segna più del Cesena: già 6 reti come Pisa e Cosenza. Ma mancano i gol su corner e su punizione

Chi di palle inattive perisce, di palle inattive non ferisce. In estrema sintesi, è la fotografia del Cesena in questo primo mese di campionato. Spesso vulnerabile o colpito al cuore su punizione laterale e (soprattutto) su corner, come accaduto contro il Modena in occasione del definitivo 2-2 di Zaro, il Cavalluccio non è ancora riuscito ad essere efficace nell’altra area con le stesse modalità con cui incassa troppo facilmente gol. In poche parole, il Cesena non solo soffre le palle inattive che piovono nella propria area, ma non riesce ancora a sfruttare angoli o punizioni laterali a favore. Nelle prime 5 giornate, infatti, la squadra di Mignani non ha mai segnato su palla inattiva, ad eccezione dei due rigori (conquistati da due incursioni di due difensori centrali come Curto e Mangraviti) trasformati da Shpendi contro Carrarese e Modena. Gli altri 6 gol sono sempre arrivati su azione e costituiscono un record.
A salve
Pur avendo precisi cecchini come Calò e Bastoni, che sanno calciare molto bene da fermo, ma anche ottimi colpitori di testa come Curto, Prestia, Mangraviti e Ciofi, molto dotati fisicamente (i primi tre) o con un eccellente tempo nello stacco (il quarto), il Cesena non è ancora riuscito a sfruttare un angolo o una punizione laterale, cosa che al contrario sanno fare molto bene quasi tutte le altre 19 squadre. Escludendo i rigori, che fanno parte di “un altro sport”, per ora la squadra di Mignani ha sempre colpito con la palla in movimento. Lo ha fatto coinvolgendo sei giocatori diversi per sei ruoli diversi, ma in un campionato dove spesso sono i dettagli a fare la differenza, questo è un difetto che ha pesato e che va curato. Anche perché gli altri non stanno a guardare.
Tanto per fare qualche esempio, ci sono squadre che hanno sfruttato in modo clamoroso le palle inattive. Una di queste è lo Spezia, che a inizio settembre ha ribaltato il Cesena proprio con due angoli di Salvatore Esposito: dei 7 gol realizzati nelle prime 5 giornate, 5 sono stati segnati da corner o punizione laterale, ai quali vanno aggiunto un rigore e soltanto un gol su azione, realizzato da Pio Esposito alla 1a giornata a Pisa. Praticamente uguale la contabilità del Brescia, altra squadra davanti al Cesena e che sa sfruttare le palle inattive: 2 gol da corner, altrettanti da punizione laterale e appena 2 reti su azione, alle quali va aggiunto un rigore. Anche la Juve Stabia di Pagliuca segna più da fermo (3) che su azione (2), così come il Bari (2 gol da corner, uno da punizione laterale e 2 su azione), mentre il Modena ha realizzato con la palla in movimento il 50 per cento dei suoi 6 gol.
Primo posto
Il Cesena, che finora ha calciato appena 17 angoli (peggio solo Catanzaro e Cittadella con 16, mentre in vetta c’è il Bari con 33), deve ancora sbloccarsi su palla inattiva, ma non è l’unica squadra ancora a secco: assieme ai bianconeri ci sono Palermo (che pure ha battuto 32 corner), Cremonese, Catanzaro, Cosenza, Carrarese, Frosinone e Sampdoria.
Al netto di palle inattive e rigori, dopo 450 minuti nessuna squadra è riuscita a segnare più reti su azione del Cesena: anche la capolista Pisa, che vanta il miglior attacco del campionato, ne ha realizzati 6 come i bianconeri (e come il Cosenza). Alle 6 su azione vanno aggiunte una rete di Canestrelli da angolo contro lo Spezia, un’autorete a favore contro il Palermo, un gol di Arena a Cittadella sugli sviluppi di un calcio di punizione e un rigore di Nicholas Bonfanti trasformato domenica a Salerno. Oltre a sistemare la fase difensiva su angoli e punizioni laterali, da sabato Mignani e il suo staff dovranno studiare qualcosa di alternativo e soprattutto di più efficace nell’altra area in occasioni di corner e punizioni. E mantenere le buone abitudini su azione, dove il Cesena è una piacevole realtà e sa essere spesso incisivo.