Shpendi: «Cesena, ora voglio essere protagonista anche in B»

Nei minuti di recupero di Cesena-Perugia aveva perso per un attimo il sorriso: tiro a colpo sicuro respinto dalla traversa e tanti saluti al gol numero 21 in campionato. Nei minuti di recupero di Mantova-Cesena, invece, quel sorriso Cristian Shpendi lo ha immediatamente ritrovato: stop con il petto, controllo e tiro nell’angolino per il gol-vittoria. Dopo essersi sbloccato in Coppa Italia Frecciarossa al debutto contro la Virtus Entella e dopo aver firmato 20 gol in campionato, il numero 9 del Cesena ha messo il timbro anche in Supercoppa, dimostrando di essere davvero letale a ogni latitudine e in ogni competizione. Solo in Coppa Italia di C il gemello non ha segnato, ma per un semplice motivo: nelle due gare contro Vis Pesaro e Rimini non ha mai giocato.

Shpendi, quanto le aveva dato fastidio quella traversa colpita contro il Perugia?

«Ci ero rimasto male, perché l’assist di Ogunseye era perfetto e non era difficile segnare. Era un gol che potevo realizzare tranquillamente, quindi quell’ errore mi aveva dato fastidio».

A Mantova è andata decisamente meglio e il merito è anche di Ciofi, che le ha fornito un assist al bacio.

«Andrea mi ha dato una bellissima palla, io l’ho stoppata di petto ed ero pronto per tirare subito. Ma quando mi hanno urlato che ero solo, me la sono portata sul destro e l’ho piazzata, come se fosse un rigore».

Qual è il segreto per continuare a vincere? Siete l’unica squadra che non si è mai fermata dopo aver conquistato la promozione.

«La forza mentale che ci ha trasmesso Toscano fin dal primo giorno, la concentrazione che ha preteso fin dal ritiro ad Acquapartita. Questa è stata la nostra forza sempre, anche nei momenti più delicati, quando la Torres non mollava e per tenerla dietro c’era un solo modo: vincere sempre. Noi lo abbiamo fatto».

Quest’anno ha segnato in tutte le competizioni a cui ha partecipato per un totale di 22 gol, in attesa dell’ultimo atto contro la Juve Stabia. Se lo sarebbe mai aspettato all’inizio della stagione?

«Sinceramente mi aspettavo di vivere una stagione così, da protagonista. Il mio primo obiettivo era giocare con continuità e aiutare la squadra, poi vengono i gol».

Si era dato una cifra da provare a raggiungere?

«Sì, volevo raggiungere i 20 gol in stagione e sono stato di parola. Anzi, alla fine li ho superati perché sono salito a 22».

Qual è stato il momento chiave del suo percorso in questa stagione?

«Dopo qualche partita e dopo aver segnato i primi gol sentivo che c’era un feeling particolare con i compagni. Ogni domenica scendevo in campo per segnare, perché capivo che era possibile riuscirci a ogni partita. Quella è stata la svolta».

In campionato ha segnato esattamente un quarto dei gol totali della squadra. Fanno più rumore i suoi 20 o gli 80 totali?

«Fa rumore quello che spiegano questi numeri, cioè l’incredibile facilità con cui siamo riusciti a segnare tutti in questa meravigliosa stagione».

Una settimana fa ha dichiarato che il suo sogno è portare il Cesena in A. Quindi lei vuole assolutamente restare e godersi innanzitutto la B?

«Io voglio restare, non penso a cosa potrebbe succedere quest’estate e oggi sono concentrato sul Cesena. Voglio essere protagonista anche in Serie B e fare un bel campionato anche l’anno prossimo».

Il doppio salto di Stiven la spaventa?

«Quando ti chiama l’Empoli in A, sai che è una grande opportunità. Ha fatto bene ad accettare, purtroppo quando giocava si è trovato nel vortice dell’Empoli, che non riusciva a fare risultati, e con l’arrivo di Nicola non ha trovato più spazio».

Cosa le racconta quando vi sentite?

«Parliamo degli allenamenti, dell’Empoli e tanto del Cesena».

Le piacerebbe giocare di nuovo con lui l’anno prossimo a Cesena?

«A noi farebbe piacere giocare insieme, non so quando ma vorremmo».

Che mondo si aspetta in B?

«Guardando gli ultimi anni ho notato che è il campionato più combattuto, l’unico dove può davvero succedere di tutto. Sarà sempre imprevedibile e mi incuriosisce molto».

Torniamo al presente. Cosa significa vincere la classifica marcatori al primo vero anno da titolare con i grandi?

«Sono orgoglioso di esserci riuscito, è stato bellissimo. Devo ringraziare i miei compagni per i tanti assist: con una squadra così forte dietro, è stato più facile».

Le ha pesato non raggiungere il record di gol di Hubner?

«Mi sarebbe piaciuto superarlo, magari capiterà un’altra volta. Lui li ha fatti al piano superiore, quindi raggiungerlo in B avrebbe un altro sapore e un altro valore».

Dei 20 gol segnati in campionato, quale sceglie da mettere in copertina?

«Scelgo l’ultimo contro il Gubbio, per il momento della partita e l’importanza del gol. Eravamo vicinissimi al traguardo e in quel momento abbiamo capito che ce l’avremmo fatta. E’ stata una liberazione».

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