Dentro a una settimana al momento perfetta, Michele Mignani attende con grande curiosità la classica prova del nove, una definizione che calza a pennello non solo per una questione squisitamente matematica (in caso di successo domani a Bari i punti raccolti saranno proprio 9), ma anche e soprattutto per altre sfumature ben diverse. Ad esempio, in un San Nicola che si annuncia spettrale ma dove il Bari quest’anno non ha mai perso, il Cesena sfiderà una squadra molto forte e che in settimana si è riposata: «Le partite di B - comincia Mignani - non sono mai scontate, in nessun caso e con nessuna classifica. Tutti le squadre di questo campionato hanno dei valori, solo che dopo 10 giornate c’è chi li ha espressi di più e chi di meno. Il Bari è stato costruito in estate con una logica, è pieno di giocatori di categoria, in casa ha sempre fatto punti e ha vinto le ultime due gare. In più, non ha dovuto affrontare il turno infrasettimanale, perchè è stato disposto il rinvio della partita contro la Juve Stabia. Sinceramente, non capisco perchè non si sia trovata un’altra soluzione, ma ne prendo atto e mi adeguo. Perciò, con le forze che abbiamo e che ci sono rimaste, dovremo fare del nostro meglio, portando sul campo le nostre qualità, l’umiltà, lo spirito e la voglia di vincere i duelli».
Mignani carica il suo Cesena per la prova del nove
Ritorno a... casa
Sull’ambiente, che Mignani conosce bene, il tecnico del Cesena la pensa così: «La tifoseria del Bari ama in modo viscerale la squadra, la supporta sempre e c’è sempre. Poi, quando i risultati non arrivano, ci possono essere cali di affluenza allo stadio. Per quello che so, però, la gente di Bari è più arrabbiata con la società che non la squadra. Detto questo, non è un nostro problema e non ci dobbiamo pensare. Di sicuro troveremo una squadra affamata di punti, proprio come noi. Dobbiamo isolarci da quello che troveremo intorno a noi, perchè conterà conta solo il campo».
Protagonisti
Al San Nicola sarà fondamentale la gestione delle forze. E qui l’allenatore del Cesena approfondisce e poi si sofferma su due giocatori: «Avremo gli stessi giocatori che avevo a disposizione contro la Carrarese. Qualcuno ha giocato due gare ravvicinate e altri sono stati gestiti in modo diverso, ma in linea di massima stanno tutti bene. Piacentini e Diao? Matteo è un difensore forte e affidabile, sempre pronto, che può ricoprire tutti i ruoli della difesa. L’anno scorso ha giocato tutte le gare più importanti e più difficili sempre da titolare nel girone di ritorno e lo ha fatto sempre bene. Per me è un titolare del Cesena, non ho alcun pensiero quando gioca. Diao è giovane e alle prime esperienze. E’ un attaccante completo con grandissimi margini di miglioramento. L’ideale per lui sarebbe giocare con grande continuità, io cerco di ruotare tutti in base a caratteristiche e condizioni nostre e dell’avversario».
Fatturato
Poi l’occhio cade sui 20 punti conquistati in 10 giornate: «Sono frutto di un atteggiamento, di uno spirito e di un certo modo di affrontare le partite. Ci saranno sempre, in questo percorso, gare difficili e piene di insidie. Ma la B è un campionato dove non devono mancare mai la voglia di combattere e lo spirito. Ecco, se pianti queste radici, e noi le abbiamo piantate, allora hai più possibilità di fare bene e di fare punti». Tornando alla distribuzione delle gare, Mignani ha ruotato praticamente tutta la rosa in queste due partite. A Bari come si comporterà? «Da calciatore, per me la più faticosa era la seconda e non la terza partita. I miei ragazzi sono giovani e ben allenati, hanno avuto il tempo per recuperare, poi abbiamo ancora l’allenamento di domani mattina, che mi permetterà di prendere tutte le decisioni».
Linea (ancor più) verde
Finale sui giovani. Shpendi e Berti hanno firmato la vittoria contro la Carrarese, ma ci sono anche altri baby cresciuti in casa che potrebbero trovare spazio? «Per me ce ne sono, ne abbiamo portati con noi diversi e mi riferisco a Tosku, Zamagni, Abbondanza, Bertaccini e Galvagno, senza dimenticare Fontana. Il mio pensiero? O ti danno la sensazione di essere nettamente superiori ai più grandi, oppure devi stare attento a gestirli, perchè i più grandi hanno un peso forte. I nostri giovani spingono e stanno crescendo. Con la Carrarese ho fatto scaldare Bertaccini e ho anche pensato di farlo entrare. Non vedrei l’ora di fare esordire qualcuno. Aggiungo che, durante gli allenamenti, spesso salgono anche alcuni ragazzi dell’Under 18: anche loro sono in gamba, bravi, educati e rispettosi. Questa, per Cesena, è davvero una risorsa incredibile».