La solita estate del Cesena americano: allenatore e diesse sotto contratto, ma il futuro è tutto da decifrare

Per il terzo anno consecutivo il Cesena ha chiuso una stagione e si avvicina all’estate con direttore sportivo e allenatore sotto contratto. Nel 2023, dopo la dolorosa eliminazione in semifinale playoff contro il Lecco, a libro paga c’erano Stefano Stefanelli e Domenico Toscano che, per motivi diversi, avevano la valigia in mano: alla fine se ne andò solo il primo (al Pisa), mentre il secondo scelse di restare dopo aver flirtato a lungo con il Vicenza. Un anno fa, al termine della trionfale cavalcata che ha riportato il Cavalluccio in Serie B, sotto contratto c’erano Fabio Artico e lo stesso Toscano: nessun dubbio sulla conferma del primo, mentre la lunga ed estenuante telenovela con protagonista il tecnico calabrese si chiuse con l’addio. Anche oggi il Cesena ha le due principali figure dell’area tecnica sotto contratto: Artico per altri due anni e Michele Mignani fino al 30 giugno 2026. Eppure, a un giorno dall’inizio di un mese di giugno determinante per programmare la prossima stagione, nessuno dei due ha la certezza di restare. Anzi...

La prima poltrona

La posizione di Artico traballa ed è oggetto di valutazione da parte della proprietà americana da diverse settimane, per non dire un paio di mesi, durante i quali lo stesso direttore sportivo ha tenuto legittimamente le antenne dritte. Artico non avrebbe nessun problema a restare a Cesena ma, ribaltando la prospettiva, non si può dire lo stesso sull’altro versante. In attesa di capire con maggiore chiarezza la volontà della proprietà, sul tavolo “pesa” l’importante vincolo economico che lega il direttore sportivo al Cavalluccio (200mila euro netti per due stagioni) e che potrebbe “spaventare” il board. Ricucire un rapporto o comunque proseguire l’avventura insieme dopo qualche piccolo intoppo o incomprensione è legittimo, ma non può essere solo un contratto a pesare o a determinare una scelta da parte della proprietà. In attesa di capire cosa accadrà con Artico, il Cesena si guarda attorno e osserva con grande attenzione due nomi. Il primo è quello di Stefano Stefanelli che, nel giro di qualche settimana, è passato da semplice suggestione a idea più che concreta e praticabile. Questo perché, nel frattempo, l’avvocato marchigiano (che ben conosce la realtà bianconero ed è molto apprezzato dalla famiglia Aiello e dal consigliere d’amministrazione Agostini) ha praticamente concluso la sua avventura alla Juventus al fianco di Cristiano Giuntoli. Portato a Torino proprio dall’ex direttore sportivo di Carpi e Napoli, Stefanelli è destinato a lasciare la Juve dopo l’ennesima rivoluzione ordinata dalla proprietà bianconera. Con la partenza di Giuntoli, infatti, è inevitabile anche l’addio di uno dei suoi uomini di fiducia. L’altro nome che il Cesena ha scritto sul proprio taccuino è quello di Giorgio Zamuner, che ha appena concluso la sua esperienza a Trento. Il nome dell’ex centrocampista spallino è particolarmente gradito al direttore generale Di Taranto, con il quale ha già lavorato in passato proprio a Trento. Zamuner ripartirebbe volentieri da Cesena, ma sulle sue tracce ci sono già alcuni top club di C come il Vicenza e la Ternana, che però deve attendere l’esito della finale playoff contro il Pescara.

Osservatorio tecnico

Dopo aver deciso a chi affidare la poltrona di direttore sportivo, il Cesena dovrà risolvere anche la questione legata a Mignani. La scelta sarà naturalmente legata al nome del responsabile dell’area tecnica, ma sul tavolo andrà pesata anche la volontà dell’allenatore di Genova. Il quale, dopo tre stagioni da applausi in B, ha comprensibilmente mercato pur essendo legato al Cavalluccio per un altro anno. Qualche giorno fa il nome di Mignani era stato associato al Monza, che però dovrebbe ripartire da Bianco. Alla finestra resta il Modena in un domino delle panchine che in Serie B deve ancora partire.

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