Il mio piede sinistro
Ancona-Cesena 0-3 si consegna alla memoria e sarà in ogni caso una delle partite-simbolo del campionato. Una grande prestazione al momento giusto, dove ha fatto bella figura uno dei protagonisti più attesi, ovvero l’allenatore del Cesena. Era il primo vero momento sotto pressione per Viali e ha reagito oltre le aspettative: alla palla al centro si è appoggiato alle sue convinzioni (Ardizzone, Caturano, Brambilla) incurante di fare arrabbiare la gente. Quindi ha iniziato il giro dei cambi incurante di fare arrabbiare Ardizzone e Caturano, due che dovrebbero dirgli grazie ogni mattina per tutto il tempo che hanno passato in campo. Vale per tutti l’umana regola che ci sono partite in cui si è più o meno in forma e bisogna ammettere che mercoledì Viali era in forma e si è goduto un’altra puntata della crescita di un Pierini coltivato con inesausta pazienza.
La scena di un giocatore che esce e si arrabbia per il cambio non è mica una novità, anzi: ravviva e toglie la plastica a un mondo del calcio che tra video emozionali, meme, faccine e cappelli di Natale sta diventando qualcosa di diverso. Nella vita reale si litiga e Ardizzone e Viali ci hanno regalato uno scampolo di vita reale, un po’ di sangue che scorre in mezzo a questa invasione di like e cuoricini.
Di giocatori e allenatori che si sopportavano poco sono pieni i fossi e quindi anche i fossi del Cesena. Per esempio Mino Bizzarri e Marco Tardelli. La storia di Bizzarri risale al 1995-’96, quando una volta partito Scarafoni arriva Mino il Mito dalla Spal, il centravanti specialista in doppiette e triplette che col piede sinistro mette la palla come noi neanche con le mani. Bizzarri (compagno per qualche mese della meteora William Viali) è un personaggio tutto particolare. Agli allenamenti lo riconosci subito: è l’ultimo nella fila nei giri di campo, dove trascina i piedi e se la gioca allo sprint con le lumache di Villa Silvia. Ha un senso del gol da coppe europee limitato da una pigrizia olimpica, da utente da divano alla Homer Simpson. Però il personaggio merita: gioca centravanti ma odia il numero 9 (a Cesena aveva il 14), vive per il gol, mica per fare felice i suoi allenatori e con Tardelli non fece eccezioni, andando in baruffa verbale un giorno sì e l’altro di più. Una sera fu ospite a Radio Studio Delta alla trasmissione di Dolcetti e ammise: “In tutta la mia carriera ho avuto un buon rapporto con i tifosi della curva, meno con i tifosi della tribuna, ma del resto quello è il settore dove vanno gli allenatori quando vengono a vedere le partite”.
Il meglio di sé lo diede in un derby Cesena-Bologna del maggio 1996: mentre l’allenatore del Bologna (il sulfureo Renzo Ulivieri) urlava contro l’arbitro, Mino gli si piazzò davanti a cinque metri e simulò un cameraman che lo filmava, con la mano sinistra che reggeva una telecamera invisibile e la destra che girava a mulinello vicino al suo orecchio destro. L’imbelvito Ulivieri si accese ancora di più, in uno di quei derby con un pubblico da mal d’orecchie, in un clima caldo, ignorantissimo e scevro di like e cuoricini.
In una sconfitta in rimonta che stava prendendo forma, ad un certo punto Bizzarri sbagliò nettamente un calcio di punizione e per punirsi alzò il suo piede sinistro, iniziando a schiaffeggiarlo e a urlargli contro. Sì insomma: stava litigando col suo piede. Il tutto in una partita che il Bologna vinse 2-3, nonostante i due gol di Bizzarri al portiere ospite Francesco Antonioli. Il Bologna in panchina aveva Ulivieri che allenava, mentre il Cesena in panchina aveva Tardelli che ci provava e nel gioco dei cambi fu mandato a scuola da un collega più bravo. Bizzarri invece si eliminò da solo, espulso quando i suoi vincevano ancora 2-1. E a fine gara fu un problema provare ad intervistarlo, inseguendolo mentre andava verso l’auto.
“Mino, giusto un minuto dai”.
“No, non parlo”.
“Giusto due cose sulla partita”.
“No meglio di no”.
“E il tuo piede che hai schiaffeggiato?”.
“Se lo meritava”.
“Ma cosa hai detto al tuo piede mentre lo menavi?”.
“Sono cose tra me e lui”.
E in redazione ci siamo a lungo immaginati su come fosse andato il colloquio chiarificatore tra Bizzarri e il suo piede: chi avrà fatto il primo passo per la riconciliazione? E prima? Nei momenti più difficili del rapporto di coppia, cosa fai quando sei in rotta col tuo piede sinistro? Non lo lavi sotto la doccia? Ti rimetti il calzettone che hai appena usato in campo? Non usi più la frizione dell’auto? Così su due piedi, resta difficile da capire anche oggi.