Il genovese Mignani ringrazia il Cesena: “Vincere a casa mia è sempre molto emozionante”

A Genova è un ritorno speciale per Michele Mignani. Con la Sampdoria aveva assaggiato per la prima volta la Serie A, contro il Lecce, e in quella stagione 1990-91 aveva vissuto l’unico scudetto nella storia blucerchiata. Da avversario, sulla panchina dei bianconeri ha centrato la seconda vittoria in 9 mesi contro il Doria: «Il nostro - comincia Mignani - è un gruppo con valori importanti anche a livello umano. Per questo ci sono le possibilità per fare bene dopo il 6° posto, a pari merito con il Catanzaro, della scorsa stagione».

La Sampdoria in Serie B a Marassi non ha mai battuto i bianconeri (questa è la terza vittoria del Cesena, 4 i pareggi) e vincere qui è sempre speciale come spiega l’allenatore: «Sono nato e cresciuto a Genova e nel settore giovanile della Sampdoria. Ho esordito in prima squadra e vissuto sulla mia pelle lo scudetto. Entrare a Marassi, prima da tifoso, poi da allenatore, battendo la Sampdoria è davvero emozionante».

Sugli obiettivi dice: «La squadra ha dato continuità al lavoro dello scorso anno. Abbiamo razionalizzato i costi e la gestione del budget: l’obiettivo è, ad ora, quello di mantenere la categoria. Ma il nostro ottimo inizio è frutto del nostro lavoro, non del caso».

Il giocatore più atteso era Michele Castagnetti che ha dimostrato, oltre al gol meraviglioso, di essere un regista sublime: «Il suo valore è indiscutibile: è uno dei migliori in Serie B. Bisogna dare merito ai compagni e all’intelligenza del ragazzo che si è integrato così in fretta. Al di là del gol, ha disputato una grande prestazione. Chiunque arrivi a Cesena viene sempre messo nelle condizioni ideali per dare il proprio contributo. Per un allenatore, questo è il massimo».

Sulla vittoria dice: «Il primo tempo è stato equilibrato, nella ripresa il Cesena ha fatto molto meglio, gestendo bene la pressione. Non ci siamo mai chiusi dietro e il gol subìto deve diventare uno spunto di crescita, affinché nelle prossime partite la squadra dimostri la maturità necessaria per gestire al meglio il finale».

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