Il Cesena, la Reggiana e i Conti Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare

“E passa!”. (Ma non erano i fari di una macchina che chiedeva strada…).

Gli amanti del buon cinema di qualità avranno già capito di cosa si tratta. "Si chiamava Ivan il Terribile 32°, discendente diretto di Ivan il Terribile I, appartenuto allo Zar Nicola, leggendario campione di caccia al mugiko nella steppa, e fucilato come nemico del popolo durante la Rivoluzione di Ottobre sulla Piazza Rossa".

Quel cane con gli occhi che sembravano i fanali di un Tir inseguiva Paolo Villaggio in autostrada in un must come “Il secondo tragico Fantozzi”. Era il cane del giardino dei Conti Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare, uno che quando ti attaccava non ti lasciava scampo, forte della falcata di Ndiaye Papa Waigo e della fame di carne cruda di Maurizio Lauro nei contrasti.

La Reggiana dagli specchietti retrovisori ora vede i fanali del Cesena, agevolato dall'avere giocato in anticipo una gara come quella di Imola, in cui sulla carta era nettamente favorito. Si è detto per mesi che per tipo di gioco e giocatori, quella di Toscano è una squadra che non può essere sotto tono a livello atletico. Ecco: ora a livello atletico il Cesena sta benissimo e gran parte delle possibilità di arrivare primo sono legate alle gambe che avrà da qui a fine aprile. Quasi sei mesi di campionato hanno detto che i giocatori che possono inventarsi il gol sono due: la certezza Corazza e la rivelazione Shpendi. Il resto è soprattutto assalto, intensità, corsa, recupero palla altissimo: una rete da tonni che ti prende e ti soffoca, buttata in mare dal miglior Bianchi della stagione.

Se il Cesena non corre, rumina calcio e fa circa tre azioni vere a partita. Se il Cesena corre e sta bene fisicamente, è una squadra fortissima che può permettersi l'azzardo di un De Rose che si fa squalificare apposta per saltare l'Imolese. In caso di risultato negativo a Imola, l'avremmo visto tutti come un atto di presunzione, invece nessuno ci ha fatto caso, perché ora c'è un cagnaccio che corre forte e che quando si arrabbia segna 3-4 gol a partita.

In avvicinamento a un lunedì 20 febbraio da 15mila spettatori o giù di lì, giovedì 16 si celebra la giornata nazionale del risparmio energetico, una giornata riassunta dallo slogan “M’illumino di meno”, da non confondere con lo slogan “M’illumino e ti meno”, il motto di Manolo Pestrin quando la partita entrava nei suoi momenti caldi. Un tipo di spirito che è tornato nel dna del Cesena, arricchito da un rapporto tiri in porta/gol degno di chi vuole mettersi dietro 19 squadre. Il 2023 ha deciso che le due punte titolari del Cesena sono Corazza e Stiven Shpendi e lunedì prossimo c'è pure il Manuzzi che gioca dietro le punte, in una di quelle serate che sarà un ripasso su cosa rappresenti il calcio da queste parti.

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