Il Cesena, gli 81 punti e Berti raccattapalle mancato

Arrivare a 81 punti quindi. È la missione di Toscano: vincerle tutte e poi vedere l’effetto che fa. Ottantuno, come l’anno del Mundialito per club. Ottantuno come gli anni che sta per compiere Lamberto Boranga. Ottantuno come l’anno di “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri e “Rock ‘n’ roll robot” di Alberto Camerini, per ricordarci che in fondo non siamo poi così male: abbiamo resistito a canzoni del genere e siamo ancora qui a raccontarlo. Ottantuno come i fischi al secondo all’ingresso di Calderoni, poi bravo a fare surf sui mugugni e a diventare decisivo.
Gli 81 punti che chiede l’allenatore del Cesena sarebbero una mano di bianco su una parete con scarabocchi che tutti ricordano e che segnano la differenza con Reggiana ed Entella. A tal proposito Toscano sabato in conferenza stampa si era lanciato in una teoria un po’ singolare: «Analizzando i dati, noi meritiamo i punti che abbiamo. Invece chi ci sta davanti ha ottenuto più punti di quelli che avrebbe meritato». Mah. Insomma. Dopo 34 partite, ognuno ha i punti che si merita e nell’analisi degli allenatori, quelli fortunati sono sempre gli altri. Anche il Cesena ha vinto partite dove il risultato più giusto era il pareggio (Cesena-Rimini 1-0, Ancona-Cesena 0-1) e i punti che gli mancano per essere più su li ha persi per demeriti suoi.

Molto meglio il Toscano motivatore, che ha lanciato la volata finale come il “torneo dei bar” inventato anni fa da Renzo Ulivieri. Una volata partita nel segno di Riccardo Chiarello. Non segnava da Cesena-Imolese 4-0 dello scorso 16 ottobre e ieri è riuscito a mettere dentro il suo secondo gol in campionato. Tenendo conto che all’attivo ne ha anche uno in coppa Italia in Cesena-Fermana 3-1 (5 ottobre), per il ciclo “statistiche inutili”, si può concludere che Chiarello non ha mai segnato durante l’ora solare. Lo scatto in piedi a bordo campo di tutta la panchina al suo gol, conferma gli indizi di questi mesi: il problema del Cesena non è mai stato quello dei giocatori che remavano contro, ma quello di giocatori forti che remavano piano.
In una volata in cui il rischio-forature sarà concreto per tutti, restano aperte due finestre in cui il Cesena resta un credibile concorrente per la B. Il primo posto è molto difficile, ma la matematica non preclude niente. In seconda battuta, verso i play-off questa è una squadra più pronta rispetto a quella di Viali (anche perché è costata più del doppio). Se poi Chiarello, Ferrante e Bianchi diventano gli acquisti di primavera, hai visto mai, mentre un possibile acquisto di primavera è sfumato prima della palla al centro di ieri. All’ingresso del Manuzzi si è presentato Tommaso Berti, che come si fa in questi casi ha reso omaggio ai due sultani dello stadio, ovvero Otello Morghenti e Vincenzo "Netzer" Golinucci. Netzer ha colto subito la palla al balzo: «Berti, ho una pettorina libera per fare il raccattapalle, ti va?». Risposta: «Meglio di no che poi mi viene voglia di entrare in campo».

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