Il Cesena Fc e i direttori sportivi... Usa e getta

La maledizione del terzo anno. In attesa di decisioni definitive e di comunicazioni ufficiali su uno dei classici nodi di fine stagione, la storia del Cesena Fc racconta di una curiosa tendenza: dopo il fallimento dell’estate 2018 e la conseguente ripartenza dalla Serie D, nessun direttore sportivo è mai riuscito a restare sul ponte di comando per tre stagioni consecutive. Legato al Cavalluccio da altri due anni di contratto (scadenza 30 giugno 2027) ma da mesi al centro di voci, Fabio Artico proverà la prossima settimana a sfatare questo tabù e a concedersi il tris, strappando una conferma anche per la stagione che verrà, cosa che al momento sembra molto difficile. Prima dell’attuale responsabile dell’area sportiva, i tre colleghi che lo avevano preceduto non sono mai riusciti a resistere per più di uno o due anni, indipendentemente dalla proprietà.
Due per due
Dopo il lunghissimo regno di Rino Foschi con la presidenza Lugaresi e il successivo fallimento dell’Ac Cesena, nell’estate 2018 la nuova società sceglie un direttore sportivo esterno e rodato come Alfio Pelliccioni, reduce da ottime stagioni in Serie C. Il dirigente sammarinese costruisce velocemente una squadra già affidata a Giuseppe Angelini e che, al netto di qualche inciampo, festeggia sul campo all’ultima giornata il ritorno tra i professionisti dopo due sessioni di mercato ricchissime di movimenti, sia in entrata che in uscita. Pelliccioni vince il campionato e viene confermato dalla proprietà, che l’anno successivo gli lascia carta bianca per un’altra rivoluzione. Al via del campionato di Serie C, nel 2019-2020, c’è una squadra nuovissima guidata da un tecnico molto giovane e inesperto come Francesco Modesto, che salta a fine gennaio. Al suo posto Pelliccioni sceglie Viali, bravo a raddrizzare la barca e a portarla al sicuro prima della chiusura anticipata del campionato causa Covid. Nella lunghissima estate 2020 non viene rinnovato il contratto a Pelliccioni e al suo posto il Cesena opta per Moreno Zebi, che in Romagna si era già visto da calciatore ai tempi di Bisoli. Con l’ex centrocampista il Cavalluccio lancia qualche giovane (vedi lo sconosciuto Collocolo) e scopre uno dei migliori centravanti delle ultime stagioni (Bortolussi), anche se la chiusura contro il Matelica ai play-off è amara. La rocambolesca sconfitta contro i marchigiani non fa cadere alcuna testa: Zebi e Viali restano al loro posto e provano a potenziare la squadra con il colpo Pierini. L’operazione riesce, perché il Cesena passa dal 7° al 3° posto, ma è ancora una volta una partita interna ai play-off a rovinare tutto. Questa volta paga anche Zebi, che saluta la Romagna dopo due stagioni comunque positive.
Da Stefanelli ad Artico
In pieno rimpasto societario, con l’arrivo di Lewis e Aiello a metà della stagione, nell’estate 2022 si compie un’altra rivoluzione, quella che permette al Cesena di fare il primo vero salto di qualità verso l’alto: il merito è anche del nuovo direttore sportivo Stefano Stefanelli, che allestisce un’ottima squadra, guidata da Mimmo Toscano e rovinata solo dal tremendo “papocchio” sui portieri ordinato da Lewis padre per far giocare Lewis figlio. Il Cavalluccio sfiora la B, poi gioca i play-off partendo dai quarti di finale, ma esce di scena contro il Lecco. A uscire di scena è anche Stefanelli, visto che nel frattempo Lewis ha già fatto firmare Fabio Artico, che al primo tentativo (con il Cesena che nel frattempo ha visto gli Aiello mettere alla porta Lewis) ha vinto la Serie C e al secondo ha chiuso con un eccellente 7° posto in B e con la conquista dei play-off. Ora la parola passa alla società, che potrebbe riscrivere la storia o scegliere il quinto direttore sportivo in 7 anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA