Il Cesena è un cantiere aperto ma Mignani si coccola Bisoli: «Sarà un valore aggiunto nello spogliatoio e in mezzo al campo»

Cesena Calcio
  • 13 luglio 2025

Due mesi dopo Catanzaro, il confermato tecnico Michele Mignani torna a parlare e lo fa partendo con un bilancio sulla stagione che fu: «Abbiamo vissuto una stagione super positiva. Il percorso è stato contraddistinto da alti e bassi, ma gli alti sono stati di numero superiore. Il Cesena tornava dopo anni nella categoria che più gli compete e in campo non abbiamo mai sfigurato. Il 6° posto condiviso con il Catanzaro è stato un bellissimo risultato, resta il dispiacere per la sconfitta nei play-off: avremmo meritato qualcosa in più, ma dobbiamo accettare il verdetto del campo, consapevoli di aver svolto un buon lavoro. Un lavoro giusto».

Ora si riparte «e siamo un cantiere aperto. Cercheremo però di ricreare l’entusiasmo iniziale del passato campionato, ben sapendo che l’indice di difficoltà sarà doppio perché capita sempre così al secondo anno. Dovremo essere freddi, lucidi e pazienti perché sarà una stagione più dura di quella passata».

Aspettando i rinforzi

Ieri Mignani ha iniziato a lavorare con una rosa destinata ad essere rivoluzionata: «La società deve fare altre entrate, è evidente. Ma al 12 luglio non puoi essere al completo. Bisogna adattarsi. Nel frattempo noi dobbiamo iniziare a lavorare dal punto di vista fisico e tattico».

Mignani è entusiasta dell’arrivo di Dimitri Bisoli: «E’ un giocatore di grande caratura. Bravo Fusco a convincerlo, determinante la volontà di Dimitri di avvicinarsi a casa. Sarà un valore aggiunto sia all’interno dello spogliatoio che in mezzo al campo».

Su Guidi dice: «Ha grande fisicità ed è versatile. Non tutti hanno in rosa un giocatore che può giocare nei tre dietro e a centrocampo. Se l’ho visto in Pianese-Pontedera? Vidi la partita e il suo gol, ma io guardavo soprattutto mio figlio Guglielmo...».

Nessun nome sui possibili arrivi, solo indicazioni: «Intanto bisogna capire cosa può offrire il mercato. Ad esempio, in attacco possono servirci una prima punta, una seconda e anche un trequartista, perché Shpendi si adatta a giocare con tutti. Vorrei attaccanti come Cristian, capaci di fare tutto: aprirsi, venire incontro, attaccare la porta. Poi servirà un leader difensivo e altro ancora».

Il modulo? Il 3 e quel che segue

Sul sistema di gioco che adotterà, Mignani spiega: «La base di partenza sono i tre dietro e i due esterni aperti. Rispetto a un anno fa avremo un centrocampo più solido: se a tre più due punte o se a due con un centravanti e due trequartisti lo decideremo in base ai giocatori che ci saranno in rosa e agli avversari che troveremo di fronte di partita in partita». Suona il clacson: è l’ora di partire. Con serenità e fiducia: guida Mignani.

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