Il Cesena e la democrazia dei play-off: volano schiaffi e nascono idoli

Travolti da un insolito festino nel verde pascolo di Maurizio Lauro. Insolito per il gol-vittoria di Riccardo Chiarello, che ha chiuso bene una stagione vissuta male. Insolito per l’impatto di Alexis Ferrante, che nel tunnel di una annata più cupa di un disco di Gabbani, è ripartito dalle cose semplici. L’insolito festino vale un meritato secondo posto, il Cesena avrà il ritorno in casa sabato 20 maggio e a parità di gol andrà in semifinale. Un vantaggio innegabile quest’ultimo, ancora più pesante del fattore campo. Qualche numero: il Cesena ha fatto più punti in trasferta (41) che in casa (38), grazie a una fase difensiva pazzesca. Lontano dal Manuzzi ha preso 9 gol in 19 partite, migliore difesa esterna del campionato con un chilometro di vantaggio sulle seconde (15 gol presi in trasferta per Reggiana e Lucchese). Di fronte a questi numeri scintillanti, prendiamoci un minuto di pausa per elencare tutte le partite in cui le parate del portiere sono state decisive per un risultato positivo. Bene. Ora possiamo proseguire.

Da dove ricomincia il Cesena in maggio? Innanzi tutto da una buona condizione fisica: nella prima mezzora ha tritato l’Alessandria, poi è rimasto in dieci e ha segnato il gol-vittoria a 8 minuti dalla fine. Ha una rosa di una profondità importante: al momento la quinta punta è Udoh che l’anno scorso ha fatto 13 gol in C. L’uomo-partita di Alessandria è stato Chiarello, la terza scelta di ieri come rifinitore dopo che in quel ruolo aveva iniziato Bumbu e proseguito Saber. Già, Saber, uno che non è stato espulso e non si è capito il perché, poi è stato espulso Corazza e non si capirà mai il perché. A play-off si ripartirà senza l’asso di bastoni, ma il mazzo di carte resta pieno di carichi. Anzi, tra i due, forse è proprio Saber il vero termometro del Cesena. Corazza non ha bisogno di giocare bene per essere utile: lui spunta dalla sabbia come Aldo Baglio in “Tre uomini e una gamba” e poi fa gol. Ma se Saber gioca bene, allora gioca bene tutto il Cesena, è il vero giocatore manifesto di un certo modo di fare calcio. Anche Alessandria ha confermato l'impressione che il Cesena con le gambe a posto fosse la squadra più forte del campionato, però la Reggiana è stata più brava con gambe a posto e gambe sgonfie, così il campionato lo ha vinto con merito.

Con Chiarello che ha lanciato la candidatura al ruolo di Marilungo 2.0, cosa ci manca da scoprire ai play-off? Facile: Ferrante e Tozzo. Ferrante può mettere il lieto fine al disco di Gabbani (in effetti la parte migliore del suo disco è quando finisce), mentre Tozzo a metà giugno può mandarci tutti a quel paese col sorriso. Lo abbiamo rottamato da mesi come neanche Mario Manzo, uno che da rottaManzo diventò un idolo. La legge dei play-off dice che stanno arrivando le partite di cui ci ricorderemo per una vita. È un tipo di legge che ha preso a schiaffi un affidabile portiere come Michele Nardi, ma sa anche creare favole che resteranno per sempre. E se c'è qualcuno interessato a passare alla storia 19 anni dopo Marco Ambrogioni a Lumezzane, questo è il momento giusto per ritirare il numero e mettersi in attesa.

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