Il bilancio del Cesena Fc e la provvidenziale cura di Fusco per un club che ha costi troppo alti

Cesena Calcio
  • 21 dicembre 2025

Il Cesena Fc è una costosa fuoriserie che nella scorsa stagione ha viaggiato a ritmi al limite dell’insostenibile. O meglio, sono numeri sostenibili finché c’è un proprietario Usa disposto a ripianare pesantemente, in stile Massimo Moratti ai tempi d’oro dell’Inter o Paolo Mantovani alla Sampdoria dei bei dì. Sta di fatto che dal 1° luglio 2024 al 30 giugno 2025, il Cesena ha proceduto a un regime di oltre un milione di euro di perdita al mese.

Dal bilancio chiuso al 30 giugno 2025 emerge una perdita di esercizio di 13.231.336 euro, quasi il doppio rispetto a quello della stagione precedente (7 milioni 220mila). Un giocattolo prezioso ma difficilmente sostenibile. Se poi c’è una proprietà che ogni anno è disposta a ripianare con 8-10 milioni di versamenti tutto è più facile, ma in prospettiva emerge la necessità di una gestione più equilibrata.

Costo del personale esploso

In quest’ottica, una serie di numeri conferma come la spending review adottata in questi mesi dal diesse Filippo Fusco appaia preziosa e vitale. Fusco è arrivato in una società in cui il dato degli stipendi del personale al 30 giugno 2025 è esploso e più che raddoppiato, schizzando a 15.732.538 euro (al 30 giugno 2024 era di 7.089.401). In totale, il costo per il personale (compresi oneri sociali e quota tfr) passa da 8.970.031 a 18.234.652.

In Serie B ci sono però tutt’altre cifre per quanto riguarda il valore della produzione, che da 6.652.214 passa a 14.595.091. I diritti tv e l’aumento degli sponsor con il salto di categoria irrorano la voce del totale dei ricavi, saliti a 12.319.356 euro (al 30 giugno 2024 il totale era di 5 milioni).

I versamenti della proprietà

La proprietà americana dal 1° luglio 2024 al 30 giugno 2025 è intervenuta versando 9.397.648 euro a copertura delle perdite con una serie di finanziamenti a fondo perduto. In più dal bilancio risulta che il Cesena Fc abbia acceso un finanziamento di 3 milioni. Il resto è debito corrente. Esaminando le varie voci, si nota che sono triplicati i debiti verso i fornitori (da 478.715 e 1.643.582). Tutto questo in uno scenario fatto di costi che al momento non impattano a livello finanziario come ammortamenti (449mila euro) e Tfr (393mila).

In questo scenario, il Cesena a medio termine ha bisogno di un cambio di passo: di sicuro continuando la cura detox di Fusco, che prima o poi dovrà inevitabilmente essere corroborata da cessioni importanti. A meno che non arrivi il salto in Serie A, ma questa è un’altra storia e soprattutto non è un numero programmabile da mettere con certezza a bilancio.

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