Esperienza e leadership: ecco come il Cesena si è arricchito

Esperienza, personalità e leadership. Queste tre parole, nel Cesena di un anno fa, sono state spesso un tabù, soprattutto nel corso dell’estate e della prima parte della stagione: all’alba del campionato 2024-2025, tra scommesse e giovani in rampa di lancio, erano ben 12 i giocatori al debutto in Serie B, cioè la metà del parco giocatori allestito da Artico e consegnato nelle mani di Mignani. Un anno dopo, invece, la musica è cambiata.
Centenari
Nella rosa del Cesena che ha inaugurato il campionato di Serie B 2024-2025 c’erano solo tre giocatori che in carriera avevano totalizzato almeno 100 partite tra i cadetti: Massimiliano Mangraviti (113 gare, tutte con la maglia del Brescia), Giacomo Calò (147 partite con Juve Stabia, Pordenone, Benevento e Cosenza) e Mirko Antonucci (126 gettoni con Pescara, Salernitana, Cittadella, Spezia e Cosenza). Oggi il “club dei centenari” è praticamente raddoppiato, mentre ci sono addirittura due giocatori che hanno sfondato il muro delle 200 gare e che puntano a quota 300. Oltre al confermato Mangraviti, salito a 151 presenze in B, in difesa è arrivato Giovanni Zaro, che sabato contro l’Entella ha giocato la partita numero 110 tra i cadetti. A centrocampo c’è il figliol prodigo Tommaso Arrigoni, che vanta 114 gare di B in carriera, mentre Raffaele Celia ha raggiunto quota 101, cioè 9 gare in meno di Marco Olivieri, che ha fatto 110 proprio sabato. I due veterani del panorama cadetto, invece, sono Dimitri Bisoli e l’ultimo arrivato Michele Castagnetti: il figlio d’arte è salito a quota 273 gare, mentre l’ultimo arrivato si è fermato un anno fa a 238 partite.
Esperienza al centro
Con l’arrivo dell’ex geometra della Cremonese, il centrocampo del Cesena ha alzato notevolmente il proprio potenziale, ma anche la propria esperienza: sommando le gare disputate in B da Castagnetti, Bisoli e Arrigoni si arriva addirittura a 625 partite e nel conto non sono compresi play-off o play-out, altrimenti il totale salirebbe ancora. Rispetto ad un anno fa, quando su sei centrocampisti c’erano ben tre debuttanti (Berti, Francesconi e Mendicino), oggi nel mazzo di carte a disposizione di Mignani ci sono solo certezze, visto che nel frattempo i due ventunenni “made in Cesena” hanno disputato 31 partite di B a testa. Discorso abbastanza simile anche sugli esterni, seppur con numeri più bassi: dodici mesi fa il Cavalluccio approcciò al campionato cadetto con due esterni al debutto (Adamo e Ceesay), mentre oggi l’unico “deb” è il giovanissimo Magni, al momento quinta scelta di Mignani alle spalle di Ciervo (78 gare in B), Adamo (34), Frabotta (46) e appunto il già citato Celia.
Gioventù
Solo in attacco non è cambiato granché rispetto alla scorsa stagione, quando il Cesena si presentò con un uomo in più rispetto ad oggi, anche per motivi tattici, visto che l’idea di partenza era il 3-4-2-1 che prevedeva tre giocatori offensivi. La differenza più grande riguarda Cristian Shpendi, che oggi ha un anno di esperienza in più in B, mentre Diao e Blesa sono due debuttanti assoluti, proprio come lo erano gli olandesi Van Hooijdonk e Tavsan all’alba del campionato 2024-2025. Curriculum alla mano, invece, il “centenario” Olivieri può essere paragonato a Mirko Antonucci.
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