Ecco il Cesena che vorrebbe Mignani per salire un altro gradino

Un anno fa entrò in punta di piedi e fece “solo” due nomi: Francesco Vicari e Mattia Maita. Dodici mesi fa il difensore e il centrocampista del Bari erano i primi obiettivi di Michele Mignani, ma poi non arrivò nessuno dei due. Quest’estate, dopo aver lavorato con profitto nell’ultima stagione ed aver centrato addirittura i play-off, la musica dovrà per forza cambiare. L’intenzione di Mignani, che attende la nomina del nuovo direttore sportivo, è di metterci le mani e le idee e di conseguenza avere un ruolo non certo secondario nella costruzione del nuovo Cesena. Per questo motivo la domanda sorge spontanea: cosa potrà chiedere il tecnico di Genova al sostituto di Artico? Proviamo a entrare nella sua testa.

Difesa

In caso di conferma dello stesso impianto di gioco della scorsa stagione, Mignani ha fatto chiaramente intendere di gradire difensori ben strutturati dal punto di vista fisico. Non è un caso che, nel 2025, Piacentini abbia superato nelle gerarchie un Pieraccini al quale il tecnico ha concesso solo una volta la maglia da titolare nel ritorno. Il baby di Coccolia andrà a giocare altrove in prestito e al suo posto Mignani chiederà almeno un difensore in grado di garantire più chili e più centimetri. Nessun dubbio su Klinsmann, Ciofi e Mangraviti, da capire cosa vorrà fare il tecnico con Prestia. In definitiva, Mignani avrà sicuramente bisogno di due difensori.

Centrocampo

E’ il reparto dove sarebbe proprio servito un profilo “alla Maita”, cioè un centrocampista esperto, di lotta e di governo, che dovrà per forza arrivare quest’estate dopo che un anno fa Artico scelse di puntare su due centrocampisti non compatibili come Calò e Bastoni, che in B non si discutono, ma che per caratteristiche hanno dimostrato di non essere abbinabili in un sistema di gioco come quello scelto un anno fa dal Cesena. Per questo motivo la prima richiesta di Mignani sarà un centrocampista centrale, ma è molto probabile che il tecnico del Cavalluccio ne possa chiedere anche due, soprattutto se Saric non dovesse tornare in Romagna o se dovesse andarsene uno tra Calò e Bastoni. Più o meno simile il discorso sulle fasce. I due quarti (o quinti) sono pedine fondamentali nella proposta del Cesena e, nell’ultima stagione, solo Adamo è riuscito a fare davvero la differenza nella prima parte del campionato, mentre Celia è stato prezioso nel ritorno al netto di qualche errore di troppo in fase difensiva, sulle famigerate palle alle spalle che sono costate troppi gol e di conseguenza troppi punti. La prima richiesta di Mignani sarà verosimilmente un mancino, ma anche a destra andrà fatto almeno un intervento dopo la partenza di Ceesay.

Attacco

Due reparti in uno: trequarti e prima linea, dove la maggior parte degli uomini schierati un anno fa dal tecnico bianconero non ci sarà più. Al Cesena per ora restano in mano solo Berti e Shpendi, due ottimi giocatori da cui ripartire, anche se l’ingaggio da Serie A che il gemello percepirà nella prossima stagione rischia di “svuotare” completamente il reparto e di obbligare il Cavalluccio a ripartire da zero. Mignani avrà bisogno di un centravanti strutturato e magari di un esterno/seconda punta imprevedibile ma più continuo dell’ultimo Kargbo, senza dimenticare che sarà necessario trovare anche un trequartista dopo le partenze dei discontinui Tavsan e Antonucci. In totale, al tecnico serviranno almeno tre uomini offensivi, che diventeranno quattro in caso di partenza di Shpendi. Quanto a Berti, oggi il trequartista di Calisese non ha alcuna richiesta e Mignani lo terrebbe molto volentieri: Berti è molto apprezzato dal tecnico ligure, che nella fase migliore dell’ultimo campionato (la prima parte) non lo ha mai tolto neppure per un minuto dal campo e che è stato costretto al “sacrificio” solo per motivi tattici, dopo che il tecnico si era reso conto che il 3-4-2-1 con Calò-Bastoni in mezzo non avrebbe potuto sopportare il tridente.

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